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Atletica, Gianmarco Tamberi dopo il rientro: “Ho pianto prima, durante e dopo il primo salto. Ora voglio tornare a saltare alto”
Gianmarco Tamberi non smette di stupire. Dopo lo sciagurato infortunio di 11 mesi fa, che gli ha impedito di partecipare alle Olimpiadi di Rio, la stella dell’atletica leggera italiana è tornata in pedana, fra lo stupore e la sorpresa di tutti, nel Meeting del Titano di San Marino, svoltosi due giorni fa. La misura di 2.18 m saltata è ben lontana dai suoi standard migliori ma quanto basta per ritrovare fiducia e soprattutto confidenza con la gara. “Non chiudo mai occhio prima di una gara, dopo quella di San Marino poi è stato impossibile dormire“, ha dichiarato Gimbo a La Gazzetta dello Sport. “Ho cominciato a piangere cinque minuti prima del mio ingresso a 2.09 e ho smesso cinque minuti dopo la fine, salto compreso. La mia gara è finita lì perché il calo di tensione mi ha steso“.
Il rientro in gara di Tamberi è stato inaspettato ed è arrivato con un paio di settimane di anticipo sulla tabella di marcia. Gimbo ha spiegato perché. “Vivo di alti e bassi e avevo bisogno di una scossa di adrenalina. Giovedì scorso a Roma ho svolto un’ottima seduta tecnica. Poi lunedì ad Ancona, una delle peggiori: non superavo l’ 1.80. Ho preferito sbloccare una situazione che rischiava di incancrenirsi. Così martedì ho deciso di andare a San Marino. Non l’ho detto per evitare pressioni. Dopo il riscaldamento, a seconda delle sensazioni, avrei anche potuto rinunciare. Sono fatto così, non mi accontento. Ora voglio tornare a saltare alto. Sto rispettando tutte le scadenze, senza correre rischi“.
Il 2.18 saltato infatti, non è ovviamente la misura a cui Tamberi ambisce, ma il test è stato comunque positivo. “Non ho ancora un 2.30, ma un 2.20/2.22 sì, me lo dicono gli allenamenti. Solo per la seconda volta dopo l’infortunio ho provato la rincorsa a nove passi. Con quella a sette, per assurdo, sarei arrivato più su“. L’importante però è stato non avere nessun problema fisico. “Non ho avuto nessun dolore e questo mi fa essere sereno. Nelle ultime settimane avevo avvertito qualche fastidio alla parte anteriore della caviglia operata. Ma è tutto superato, altrimenti mi sarei fermato“.
Ora, la testa va già ai prossimi impegni. “Vivo alla giornata, senza correre. Ai Mondiali di Londra manca poco ma non voglio forzare. Penso che sarò di nuovo in gara tra un paio di settimane, ad Ostrava, a Parigi, agli Assoluti di Trieste o magari ad un meeting tedesco di solo alto“. Nell’Europeo a squadre del prossimo weekend invece, ci sarà Marco Fassinotti. “Anche lui è stato fermo a lungo e sono contento. L’Italia ha garantito un bel bottino di punti nell’alto“.
alessandro.tarallo@oasport.it
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