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Calcio a 5

Calcio a 5, Playoff 2017: una pagina nera per il futsal italiano a Pescara, squalifiche esemplari in arrivo. Ma la finale è davvero finita qui?

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Una pagina nera per il futsal italiano. La gara-1 della finale scudetto tra le due migliori espressioni del calcio a 5 del Bel Paese si è trasformata in una corrida e la vicenda avrà evidenti strascichi per i componenti delle due squadre. Le botte da orbi volate al termine della partita tra Pescara e Luparense saranno certamente sanzionate dal Giudice Sportivo, che si appresta ad infliggere squalifiche esemplari nei confronti dei protagonisti della rissa del Pala Giovanni Paolo II e multe salate ai due club.

Ma veniamo alla cronaca dei fatti. Un errore dell’arbitro Di Resta di Roma, colpevole di non aver concesso la regola del vantaggio al Pescara interrompendo l’azione del potenziale 3-2 di Azzoni, ha generato la prima disputa tra le due panchine, che ha prodotto l’allontanamento del vicepresidente degli abruzzesi, Matteo Iannascoli, e dell’allenatore della Luparense, David Marin. Il Pescara è riuscito poi a portarsi persino sul 4-2, ma è stato raggiunto nel finale dalla Luparense, che ha prevalso ai calci di rigore.

Da quel momento in poi, si è scatenato l’inferno. Le immagini televisive hanno mostrato un pugno rifilato da Roberto Tobe della Luparense a Ricardo Caputo del Pescara durante il saluto fair-play. Caputo ha risposto con un altro pugno e da lì è successo il pandemonio, tutti contro tutti in un autentico parapiglia proseguito nel tunnel degli spogliatoi fino all’intervento delle forze dell’ordine, che hanno sedato la rissa dopo diversi minuti di bufera.

La dirigenza del Pescara, pertanto, ha assunto la clamorosa decisione di ritirare la squadra dalla finale dei playoff, giustificando la scelta con presunte offese ricevute da parte degli avversari, che avrebbero apostrofato gli abruzzesi come “terremotati” e “handicappati”, versione subito smentita dal club veneto che, dopo aver manifestato la propria vicinanza alle vittime del sisma in Abruzzo, ha preso le distanze daillazioni avanzate al solo scopo di tentare di condizionare i provvedimenti del giudice sportivo in merito ai fatti accaduti in gara-1 della finale playoff”.

Al di là degli insulti e delle percosse, nell’immaginario collettivo permane lo sconcerto per una festa dello sport che ha assunto contorni da far west in un evento, tra l’altro, che gode di una straordinaria visibilità internazionale, essendo stato trasmesso in diretta su Fox Sports per l’Italia, su Espn per l’America e su La Ola (in streaming) per l’estero.

Le immagini dello scandalo hanno fatto dunque il giro del mondo e il presidente della Divisione Calcio a 5, Andrea Montemurro, ha preso le distanze dalla triste vicenda con una nota: “Certi atteggiamenti offendono me e tutto il movimento, – si legge nel comunicato – sono profondamente rammaricato dell’accaduto poiché certi episodi non trovano spazio nella mia visione dello sport. Tutto il futsal italiano ha subito una sconfitta morale, nel momento di massima visibilità sia nazionale che internazionale, facendo ricadere le intemperanze e gli errori di pochi su tutto il sistema“.

La finale ora è in stand-by, in attesa di capire quali decisioni prenderà il Giudice Sportivo Renato Giuffrida nella giornata di domani e se il Pescara confermerà la sua decisione di ritirare la squadra dalla finale, regalando in tal modo lo scudetto alla Luparense. Gara-2 sarebbe in programma mercoledì 7 giugno a Bassano del Grappa, ma a meno di ripensamenti non si disputerà e per gli abruzzesi si preannunciano ulteriori sanzioni, che andrebbero ad aggiungersi alla delusione dei tifosi, privati sul più bello del proprio passatempo preferito.

mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Cassella

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