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Calcio, Champions League 2017: l’Europa continua ad essere stregata per la Juventus. I cinque motivi del ko della Vecchia Signora

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Non ce l’aspettavamo. Inutile negarlo, il 4-1 con cui il Real Madrid ha vinto la sua 12esima Champions League della storia, entrando ancor di più nella leggenda del calcio, contro la Juventus è uno score difficile da mandar giù per i tifosi, gli addetti ai lavori a supporto del club bianconero, i giocatori e Massimiliano Allegri. La doppietta di Cristiano Ronaldo (capocannoniere in questa Champions ed unico giocatore ad aver segnato in 3 finali di questa competizione), Casemiro ed Asensio condannano dunque la Vecchia Signora che, per la quinta volta consecutiva, esce sconfitta nell’atto conclusivo della massima competizione continentale. Il bilancio ora di 9 finali e 7 sconfitte per la compagine di Torino è molto pesante ed invita a delle riflessioni. Quali sono dunque i motivi di questo ennesimo ko juventino?

1. LA SCARSA CONCRETEZZA NEI PRIMI 45 MINUTI

L’approccio iniziale della Juventus era stato ottimo. Un primo tempo di grande qualità, pressando alto i campioni di Spagna, e mettendo in grave difficoltà Modric e Kroos, le due fonti di gioco del Real. Una pressione che però non è stata premiata dalla concretezza degli uomini di Allegri negli ultimi 20 metri per far sì che la partita potesse girare in proprio favore. Il gol subito da Cristiano Ronaldo, al primo vero tiro in porta, è l’altra faccia della medaglia e se è stata necessaria una prodezza di Mandzukic per riequilibrare il match, si comprende bene che alcuni giocatori del settore offensivo non sono stati così determinanti come si pensava.

2. L’ATTACCO NON E’ STATO HD

Non è stata la partita di Higuain e Dybala. Tanti palloni persi ed appoggi sbagliati dai due argentini, specie dalla Joya, attesissimo alla vigilia. La gabbia, però, che ha saputo creargli Zidane ha avuto successo e nel contempo il rendimento del giovane argentino è stato al di sotto dei suoi livelli. Un andamento letale per tutta la compagine bianconera che, non disponendo di grande qualità in mezzo al campo, aveva un disperato bisogno degli strappi del sudamericano. E poi, il Pipita, ancora una volta deludente in una finale. Al di là di un tiro nelle fasi iniziali della partita, l’ex attaccante dei Blancos non ha inciso, non riuscendo a far salire la squadra quando ne avrebbe avuto bisogno e sparendo letteralmente nel secondo tempo. Una prestazione incolore che sa di bocciatura.

3. UNA ROSA CORTA

Il tanto decantato 4-2-3-1 o 3-4-3 che tante vittorie ha regalato alla Juve, nella serata di Cardiff si è rivelato un punto debole. Una rosa nella quale le alternative non erano minimamente paragonabili al Real con dei titolari gravati da tante partite senza avere sufficienti ricambi all’altezza, si è dimostrata un evidente limite ed è chiaro che su questo la dirigenza di Torino dovrà intervenire.

4. LA GESTIONE DELLA PARTITA

La Juve ha esagerato nei primi 45′: ritmi troppo elevati, spingendo più del dovuto in certi momenti, (non è un caso che il primo gol del Real sia stato preso al termine di un’azione in contropiede). I giocatori, come ammesso dallo stesso Buffon a fine partita, non hanno saputo gestire le proprie forze al meglio e questo poi ha inciso chiaramente nella ripresa. La squadra si muoveva di meno, c’era meno lucidità nel controllo della palla e il livello tecnico del roster juventino è calato drasticamente

5. LA MENTALITA’

Il crollo verticale della ripresa, coinciso anche nella discutibile espulsione di Cuadrado, ha anche ragioni chiaramente mentali. L’uno-due messo a segno da Casemiro e Ronaldo è frutto di un atteggiamento anche troppo passivo e la Juve non ha reagito da grande squadra alle avversità. E’ vero che spesso sono gli episodi a decidere le partite ma le abilità di una compagine si vedono anche quando queste vanno ad incidere pesantemente sul risultato finale. La Vecchia Signora era in partita nel primo tempo mentre nel secondo non è esistita. E’ evidente che anche sulla testa, Allegri dovrà intervenire per poter pensare di arrivare ancora una volta fino a questo punto.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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