Calcio
Calcio, Europei Under21: Spagna troppo forte o all’Italia è mancato qualcosa? Le Furie Rosse sono un incubo
È stata ancora una volta la Spagna a fermare la corsa della Nazionale Under21 verso il titolo europeo di categoria. Come quattro anni fa, gli Azzurrini vengono bloccati dalle Furie Rosse: nel 2013 fu in finale, ieri invece, in semifinale. Eppure la partita non è stata mal disputata dall’Italia: la squadra di Gigi Di Biagio ha giocato alla pari nel primo tempo con i quotatissimi rivali, risultando addirittura più pericolosa in fase offensiva. Nella ripresa però, una serie di episodi, e la tripletta di Saúl, hanno eliminato la squadra italiana, gettandola nel solito incubo spagnolo.
Gli episodi. Senza dubbio, in una partita di calcio, gli episodi sono fondamentali e possono risultare decisivi in un senso o nell’altro. Ieri purtroppo, le circostanze hanno favorito la Spagna, con un pizzico di complicità da parte dell’Italia. Sì, perché poco dopo il gol del vantaggio iberico, Gagliardini, già graziato nel primo tempo ed ammonito poco prima, ha steso Saúl da dietro dopo che questi lo aveva saltato con un tunnel: l’arbitro non ha potuto fare altro che estrarre il secondo giallo. Un errore sicuramente frutto di scarsa lucidità: l’uomo in meno non ha condizionato l’Italia nell’immediato, che anzi ha addirittura trovato il pareggio grazie alla giocata di Bernardeschi. Si è rivelato però determinante in un secondo momento, quando gli Azzurrini hanno subito il 2-1, frutto anch’esso di un episodio: un’invenzione di Saúl ed un errore, ci duole dirlo, di Donnarumma, sorpreso dalla conclusione improvvisa del giocatore dell’Atletico, su cui poteva e doveva fare di più.
In quel momento, psicologicamente, il 2-1 è sembrato una montagna molto più dura da scalare. La Spagna questo lo ha percepito: da veri toreros, le Furie Rosse hanno fatto sfogare l’Italia, sbilanciatasi in avanti in cerca del gol, e sfruttando gli spazi hanno affondato nel momento giusto con un contropiede letale. Probabilmente è stata proprio questa la differenza maggiore vista ieri, che ha ricordato per certi aspetti l’andamento della finale di Champions League tra Juve e Real. L’Italia ha prodotto uno sforzo nel primo tempo per tenere testa alla Spagna e provare a fare la partita; gli spagnoli hanno mantenuto la calma e nella fase iniziale della ripresa hanno messo in mostra maggiore aggressività trovando le giocate decisive. Sarà l’abitudine dei giocatori iberici, così giovani ma già abituati a palcoscenici importanti, sarà una mancanza di mentalità da parte degli Azzurrini, ma fatto sta che sul piano mentale i nostri avversari si sono mostrati superiori.
Infine, le assenze. L’Italia era priva di due elementi importanti come Andrea Conti e Domenico Berardi, entrambi squalificati. Certamente non può e non deve essere una scusante, perché in una competizione del genere, ed in quella che era data da molti come l’Under21 più forte di sempre, tutti gli elementi devono essere all’altezza. Se però Calabria ha sostituito degnamente il terzino dell’Atalanta, diverso è il discorso che riguarda l’attacco. Petagna non ha demeritato. Ha procurato sicuramente dei grattacapi alla difesa spagnola in più di un’occasione, grazie alla sua fisicità ed ai suoi movimenti che hanno ispirato diverse azioni da gol. Gli è mancata però la finalizzazione, problema già palesato nel corso di questi Europei: in partite come queste non puoi permetterti di sbagliare niente, specie contro una squadra che, anzi, vede la partita molto bene. Lungi da noi attribuire colpe individuali. Gli errori ci stanno e fanno parte del gioco. Il risultato però, è che l’Italia si è fermata ancora una volta sul più bello.
alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: pagina Twitter Uefa U21 Euro