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Calcio femminile: la Juventus sarà in Serie A. I grandi club sposano la causa in ‘rosa’. Sarà una svolta?

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Una notizia che aleggiava già da qualche tempo e ieri attraverso un tweet ufficiale se ne è avuta conferma: la Juventus l’anno prossimo sarà rappresentata nella massima serie del calcio femminile. Un messaggio secco e deciso che ha scosso gli appassionati del movimento del “Pallone in rosa”. Il più grande club italiano che annuncia di essere presente anche tra le donne in Serie A è un qualcosa che merita attenzione.

I dettagli ancora non si conoscono e ne sapremo certo di più nelle prossime settimane, come annuncia lo stesso post a cui ci riferiamo. L’ipotesi è quella di un accordo tra la società di Torino ed il Cuneo Calcio, neo promosso nel torneo nostrano nella stagione 2016-2017 e capace di confermare la categoria quest’anno. Del resto lo stesso direttore generale Beppe Marotta lo aveva annunciato nel corso dei meeting con l’Under12 femminile che il club bianconero già stava promuovendo da un paio di anni. “Faremo una squadra femminile, siamo spinti in questa direzione sia dalle indicazioni della Lega sia dal nostro ricco vivaio giovanile. Nel nostro centro di Orbassano ci sono circa 70 ragazze fra tutte le varie squadre e ne abbiamo provinate circa 400. Queste bambine cresceranno e dovranno poi avere uno sbocco nella nostra prima squadra”. Queste le parole del dirigente juventino, intenzionato ad ambire al massimo possibile anche con le ragazze, sfruttando il bacino di utenza in crescita.

L’interesse dunque delle squadre importanti maschili potrà essere una svolta per il movimento delle donne? Firenze, culla della cultura italiana ma anche del calcio femminile, ha risposto in modo affermativo. Dopo l’affiliazione, infatti, tra le due realtà, le viola quest’anno si sono laureate campionesse d’Italia, vincendo ieri anche la Coppa Italia, battendo in finale il Brescia (1-0). Una compagine ben struttura ed allenata dalla coppia Sauro Fattori/Antonio Cincotta che a suon di reti ha fatto incetta di vittorie, lasciando le briciole alle avversarie. Un modello europeo quello proposto dalla società toscana, pronta ad adeguarsi ai dettami esteri. Un tipico esempio lo abbiamo in Francia, pensando alla finale di Champions League tutta transalpina di quest’annata (vinta dal Lione ai calci di rigore contro il Psg).

Questo però può essere solo un passo perché il lavoro dovrà incidere ulteriormente. Come ammesso anche dallo stesso ct della Nazionale Italiana Antonio Cabrini il problema vero risiede nelle opportunità. La mancanza di professionismo ed il portare, dunque, avanti un’idea di atlete che non possono allenarsi continuativamente, non potendo vivere solo di calcio, è una delle criticità annose. Ciò, associato anche ad un discorso culturale, influenza negativamente la competitività del nostro campionato. Il percorso portato avanti nelle scuole, volto a coinvolgere le ragazzine che vogliono praticare questo sport, è fondamentale proprio per costruire le basi di un domani più solido.

Pertanto, va accolto con il sorriso che il bianconero colori la Serie A femminile ma non può certo bastare.

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto da pagina facebook Juventus Calcio femminile

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