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Equitazione, Salto Ostacoli: una profondità che non si vedeva da decenni per l’Italia. È davvero l’alba di una nuova era

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Due vittorie consecutive e secondo posto nella classifica generale della prima divisione europea della Coppa delle Nazioni 2017 di Salto Ostacoli. Un italiano in testa al Longines Global Champions Tour e sesto nel ranking mondiale. Snocciolare i risultati degli azzurri nell’ultimo fantastico mese è una goduria per tutti gli appassionati italiani di equitazione. Numeri da capogiro che soltanto due mesi fa nessuno si sarebbe atteso dai cavalieri del Bel Paese, che di colpo hanno invertito la rotta, lasciando intravedere un futuro roseo in una disciplina che per decenni è stata letteralmente devastata da una crisi di risultati che sembrava davvero irrimediabile.

Il faro del movimento italiano è l’Aviere Scelto Lorenzo De Luca, punto di riferimento del gruppo e autore della prima vera sterzata con la vittoria nella tappa di Shanghai del Longines Global Champions Tour, di cui è attualmente il leader. Ma non è da meno il Caporal Maggiore dell’Esercito Alberto Zorzi, che dopo il successo a Oslo nella tappa inaugurale del girone Europa Occidentale della Coppa del Mondo, ha inanellato diversi podi nei Cinque Stelle più prestigiosi del panorama internazionale, sfiorando la vittoria anche nel Gran Premio Loro Piana Città di Roma con un secondo posto che grida vedetta per un errore all’ultimo ostacolo. Ma l’Italia può vantare anche atleti del calibro di Piergiorgio Bucci, Paolo Paini, Luca Marziani, Emanuele Gaudiano, Emilio Bicocchi, Bruno Chimirri e Gianni Govoni, oltre a Juan Carlos Garcia, tornato a primeggiare negli Assoluti 2017 dopo un lungo periodo senza squilli di tromba.

Il team manager Roberto Arioldi, dunque, d’ora in poi avrà persino l’imbarazzo della scelta nel selezionare le squadre che proveranno a dare linfa al sogno di conquistare la Coppa delle Nazioni, un traguardo che, dopo i due trionfi in una settimana a Roma e a San Gallo, appare più raggiungibile che mai. La storica vittoria nel Piazza di Siena ha consentito agli azzurri di sfatare un tabù durato 32 anni e ha restituito all’Italia quella dimensione internazionale che mancava da troppo tempo nel Bel Paese, segnando di fatto la svolta tra un recente passato piuttosto anonimo e un futuro scintillante. E chissà che di qui a breve non si possa pianificare anche un assalto alle medaglie olimpiche che mancano da Mosca 1980, quando Federico Roman vinse il concorso completo individuale e trascinò la squadra verso l’argento. Quaranta anni dopo la storia potrebbe essere riscritta e l’Italia intera si augura di porre fine alla tradizione negativa con la consacrazione della nuova generazione di fenomeni.

mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Grasso/FISE

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