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F1, GP Azerbaijan 2017: il circuito cittadino di Baku. Pista favorevole alla Ferrari? La Mercedes resta minacciosa…

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La F1 saluta il Canada, e il weekend perfetto di Lewis Hamilton, ed è pronta a tornare in Europa, anche se nella sua parte più orientale, per il primo vero e proprio GP dell’Azerbaijan (l’anno scorso si chiamava ancora GP d’Europa) sul tracciato cittadino di Baku che, al momento, ha suscitato ben poco entusiasmo tra gli spettatori.

Come si spiega questa diffidenza? Il circuito azero si compone in una maniera pressochè unica. Tre tratti di grandissimo scorrimento, tante curve ad angolo retto, e chicane strette e lentissime (una che lambisce le mura del castello della città) che spezzano il ritmo. Il tutto, con i muretti subito ai lati dell’asfalto. In poche parole, vietato sbagliare. Per informazioni chiedere a Daniel Ricciardo e, soprattutto, a Lewis Hamilton, che l’anno scorso andò a “baciare” le protezioni durante le qualifiche.

Il circuito di Baku (6006 metri, secondo per lunghezza dietro al solo Spa-Francorchamps) presenta il rettilineo (anche se inframmezzato da due curve quasi impercettibili) più lungo di tutto il Mondiale con i suoi 2.2 chilometri di lunghezza, nel quale si raggiungono velocità elevatissime (ben oltre i 350kmh) e nel quale la Power Unit Mercedes può davvero fare la differenza (l’anno scorso Valtteri Bottas con la Williams toccò i 366kmh).

Curva 1 (ad angolo retto) viene imboccata scalando tutte le marce e passando ai 120kmh. Prima di curva 2 arriva un altro tratto di scorrimento nel quale si torna sui 260kmh, prima di un’altra curva a novanta gradi da appena 90kmh. Da questo punto parte un altro rettilineo importante, da 320kmh, che precede un’ennesima curva ad angolo retto da 100kmh. Altra parte da accelerazione da 220kmh e nuova curva da 90kmh prima di un settore misto con una chicane che anticipa un nuovo rettilineo da 260kmh. A questo punto inizia il tratto più caratteristico della pista che si tuffa nella città vecchia, costeggiando il castello con una carreggiata particolarmente stretta e basse velocità.

Dopo questa sorta di “toboga” prende il via un altro settore veloce con un curvone da 280kmh davvero delicato e un allungo da 310kmh che si conclude con la curva più difficile di tutto il tracciato, a gomito, in discesa, da appena 95kmh. Sbagliare in questo punto non è per niente una rarità. L’ultimo tratto vede la picchiata verso curva 16 (dai 260kmh ai 110) che precede i 2,2km del rettilineo del traguardo.

Motore e capacità di trazione sono le parole d’ordine per uscire vittoriosi dal circuito di Baku. Sulla carta sembrerebbe tutto apparecchiato in ottica Mercedes, ma la Ferrari non parte certo battuta, potendo sfruttare la sua maneggevolezza nel settore più guidato e nelle curve in generale. Non c’è una scuderia favorita a prescindere in vista di questo weekend e, mai come in questa occasione, saranno decisive le qualifiche. I sorpassi, infatti, nonostante il rettilineo infinito, sono particolarmente complicati, per cui partire davanti può dare ottime chance di successo finale.

Ferrari o Mercedes? Il duello che sta monopolizzando questo Mondiale 2017 si riproporrà anche sulle rive del Mar Caspio per farci capire se questo equilibrio sarà confermato anche dal Gran Premio. Sulla carta si sfidano la potenza della Mercedes e la guidabilità della Ferrari (senza dimenticare l’incognita gomme, in un tracciato non particolarmente selettivo da questo punto di vista) con i piloti che faranno la differenza sfiorando i muretti rimanendo per quasi mezzo minuto oltre i 300kmh.

alessandro.passanti@oasport.it

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