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Formula 1

F1, GP Azerbaijan 2017: la Ferrari vuole tornare a farsi valere su un circuito del tutto anomalo. Fondamentale sfruttare trazione e guidabilità della SF70H

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Dopo un week-end di pausa, la F1 è pronta a tornare in pista nel fine settimana del 23-24-25 Giugno. Lo scenario è il più inedito tra quelli presenti nel calendario 2017: si va infatti nel lontano Azerbaijan, presso il circuito cittadino di Baku, in cui si è gareggiato per la prima volta nella passata stagione. Le strade della capitale azera propongono un tracciato che, nonostante la suddetta catalogazione, si presenta a sua volta ben diverso rispetto a Montecarlo e Montreal, potendo essere diviso in tre ideali sezioni che richiedono altrettante caratteristiche: la prima, che va dalla curva 1 alla 4, è alquanto ripetitiva e noiosa, con curve a 90° in cui conta molto la trazione in uscita; la seconda, dalla 5 alla 16, estremamente angusta, in cui si incontra anche una delle sedi stradali meno larghe dell’intero campionato (soli 7 metri tra le curve 8, 9 e 10), laddove è fondamentale una ottima guidabilità del mezzo; infine, le ultime 4 pieghe che, in realtà, nonostante un andamento non rettilineo si percorrono pressoché in pieno, contribuendo a formare un allungo di oltre due chilometri, necessitando dunque le vetture di un propulsore competitivo in termini di velocità massima.

E’ evidente che serva dunque una macchina completa, e da questo punto di vista la Ferrari sembra presentarsi in ottimo smalto nonostante la difficile corsa vissuta in Canada, nel precedente round del Mondiale F1 2017. In particolare, le prime due ideali “sezioni” si sposano con le caratteristiche dell’auto del team di Maranello, dovute al passo corto con cui è stata concepita la SF70H ed alle qualità già evidenziate nelle stagioni passate, nonostante una (allora) complessiva inferiorità rispetto alla Mercedes. Sulla carta, è l’ultima parte quella in cui Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen saranno chiamati a stringere i denti, per quanto Ferrari abbia, anche dal punto di vista della potenza del proprio propulsore, svolto un lavoro egregio rispetto alla situazione di inizio campionato, pur continuando a pagare un gap rispetto ai motori della casa tedesca.

Altro aspetto fondamentale è che lo start non è posizionato lontano dalla prima curva, e dunque potrebbe risaltare meno qualche difetto palesato, dalla scuderia di Maranello, nel corso di alcuni round precedenti, tra cui l’ultimo disputato sul Gilles Villeneuve di Montreal. Fermo restando che è fondamentale lavorare anche su tale aspetto, in modo da cercare di essere quanto più perfetti possibile dal primo all’ultimo metro di gara.

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davide.brufani@oasport.it

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