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Formula 1

F1, GP Canada 2017: Lewis Hamilton sul suo terreno di caccia preferito, per riavvicinarsi a Sebastian Vettel. La sfida per il titolo entra nel vivo!

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Il Gran Premio del Canada, settima prova del Mondiale 2017 di F1, fa entrare il campionato nella seconda “ideale” porzione della sua stagione, dopo una prima vissuta all’insegna dell’equilibrio tra Ferrari e Mercedes, con la prima in grado, almeno fino ad ora, di chiudere l’ampio gap pagato nei confronti della seconda scuderia, assoluta dominatrice del triennio precedente. Lo fa andando a gareggiare su di un circuito, quello di Montreal intitolato a Gilles Villeneuve, che fa ormai a pieno titolo parte della storia della categoria, essendo presente in calendario dal 1978 ed avendo, da allora, saltato solamente le edizioni 1987 e 2009, a causa di problemi di sponsorizzazione ed ammodernamento dell’impianto rispettivamente. Si tratta di un tracciato che ricalca le caratteristiche di un cittadino, presentando vie di fuga ridotte e muri a ridosso della sede stradale, ma al contempo se ne allontana per le velocità medie che garantisce, nonché per i numerosi punti di sorpasso presenti, essendovi diverse staccate in cui il pilota, sotto questo aspetto, può fare la differenza.

Guardando a Mercedes e Ferrari, si può notare come Lewis Hamilton abbia un feeling speciale con il circuito canadese, che potrebbe giocare un ruolo chiave nell’economia del Gran Premio da disputarsi nel fine settimana: il pilota inglese, infatti, ha ottenuto ben 5 successi a Montreal, tra cui il primo di sempre in F1 nel 2007. Il 32enne di Stevenage deve sfruttare tale aspetto a suo favore, per cercare di ridurre il ritardo patito in classifica da Sebastian Vettel, salito a 25 punti dopo il difficile week-end vissuto a Montecarlo. Anche il suo compagno di squadra, il finlandese Valtteri Bottas, ha un ottimo rapporto con il “Gilles Villeneuve”, in quanto è stato capace di andare a podio nelle ultime due edizioni, concludendo sempre al 3° posto a bordo della Williams da lui all’epoca guidata. Insomma, oltre alla possibilità, per la scuderia tedesca, di correre su di un circuito che si presenta come maggiormente favorevole in quanto a caratteristiche, se messo a paragone con quello di Montecarlo su cui si è corso l’ultimo round del 2017, anche l’adattamento dei due piloti potrà giocare un ruolo chiave, si presuppone in positivo, per ben figurare e dare una risposta nei confronti della rivale diretta Ferrari.

Il team italiano, dal canto suo, ha dimostrato di sapersi ben comportare su tracciati aventi caratteristiche diverse tra di loro: qualità, questa, che nella storia recente era mancata, e che indubbiamente può rappresentare, se confermata nel prosieguo del Mondiale, un punto di forza fondamentale per raggiungere l’obiettivo iridato. Per tale motivo si può, dunque, guardare con meno timore alla trasferta nordamericana, che sulla carta potrebbe costringere la scuderia di Maranello a correre maggiormente sulla difensiva. Con riguardo ai precedenti di Vettel e Kimi Raikkonen, entrambi hanno timbrato il cartellino della vittoria nella loro carriera sul circuito del Canada: il tedesco nel 2013, il finlandese nel 2005. Certamente, tuttavia, il Gilles Villeneuve non è esattamente il primo circuito che viene in mente in quanto a gradimento, quando si pensa all’attuale duo della Ferrari, perciò da questo punto di vista il team italiano parte in svantaggio rispetto all’avversario di Stoccarda.

Con riguardo agli altri contender, è da valutare se una pista, su cui il motore storicamente conta molto, potrà rivitalizzare le scuderie motorizzate Mercedes, con in particolare la Williams sotto la lente di ingrandimento, in quanto capace di chiudere a podio in un passato nemmeno troppo lontano. Ovviamente, la osservata numero uno, però, se si esclude la lotta al vertice Ferrari-Mercedes, non può che essere la Red Bull: il team anglo-austriaco ha convinto, per la prima volta in questa stagione, nell’ultimo Gran Premio disputato nel Principato di Monaco, ed è dunque interessante verificare se sia in corso una effettiva ripresa, oppure se si è trattato semplicemente del più classico fuoco di paglia, dovuto innanzitutto alle particolari caratteristiche del tracciato monegasco.

Per quanto concerne la scelta degli pneumatici, la Pirelli porterà anche in Canada le mescole più morbide a disposizione del suo “carniere”, con una preponderanza, nell’ordine, di ultrasoft, supersoft e soft, dalla più prestazionale a quella maggiormente lenta. Lo scorso anno Hamilton vinse con una sola sosta, ma anche una strategia a due stop potrebbe essere percorribile, dando il tracciato di Montreal, come detto sopra, numerose opportunità di sorpasso e dunque di recupero del tempo perso per effettuare un pit ulteriore. Aspetto fondamentale sarà mandare in temperatura correttamente le gomme, che rischiano di perdere numerosi gradi raffreddandosi nel corso dei rettilinei presenti nel “Gilles Villeneuve”. Elemento, quest’ultimo, che potrebbe dare una mano alla Ferrari, in grado nei precedenti Gran Premi di dimostrare una capacità maggiore di estrarre il meglio della prestazione dello pneumatico sin dal primo passaggio; a differenza della Mercedes, che invece necessita di un giro supplementare per scaldare le coperture, in modo da averle nel corretto “range” per l’attacco al tempo.

Relativamente al meteo, qualifiche e gara dovrebbero disputarsi in condizioni di asciutto, per quanto su temperature comprese tra 24 e 26° ed un cielo difficilmente sereno, ma con una tendenza alla copertura con qualche schiarita. La giornata maggiormente critica pare essere la prima, il venerdì, laddove i due turni di prove libere facilmente potrebbero venire ad essere condizionati dal maltempo: temperature sensibilmente inferiori ai 20°, con una percentuale di possibili precipitazioni che si attesta oltre il 60%, rendendo dunque tale evenienza tutt’altro che improbabile.

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