Formula 1
F1, Sebastian Vettel a giudizio: un riesame necessario o per pressione degli altri team?
E riesame sarà. La notizia dell’apertura di procedimento disciplinare nei confronti di Sebastian Vettel della Fia, in conseguenza dell’episodio che ha avuto per protagonista il pilota tedesco della Ferrari e Lewis Hamilton, nel corso del GP di Baku (Azerbaijan), non ha lasciato indifferenti. Il 3 luglio è la data scelta e le conseguenze per il 4 volte campione del mondo potrebbero portare ad un’ulteriore penalizzazione da scontare, forse, nel GP d’Austria, in programma dal 7 al 9 di luglio sul Red Bull Ring.
“In conseguenza dell’incidente del GP d’Azerbaijan, nel quale la vettura n.5 (Sebastian Vettel) è venuta a contatto la con la macchina numero 44 (Lewis Hamilton), lunedì 3 luglio la Fia esaminerà ulteriormente le cause dell’accaduto, valutando l’opportunità di prendere ulteriori decisioni. Una dichiarazione relativa all’esito di questo processo verrà resa disponibile prima del prossimo GP d’Austria“. E’ questo il testo del comunicato reso noto dalla Federazione Internazionale dell’Automobile nella giornata di ieri.
La domanda che sorge spontanea in questo momento è la seguente: la riapertura del caso è un atto di giustizia o è frutto della pressione esercitata dai team concorrenti, Mercedes in primis, per giungere ad una valutazione diversa da quella dei commissari di gara?
Il ferrarista, nei fatti, una penalità in corsa l’ha già scontata: 10″ di Stop&go e perdita complessiva di più di 20″ nel darsi agonistico in pista. Una pena troppo leggera per il “fallo di reazione”? Ne è convinto Niki Lauda, presidente non esecutivo della Casa di Stoccarda, che intervistato dal quotidiano Osterreich ha dichiarato: “La penalità di Baku è stata un qualcosa di poco conto. Se guardiamo con attenzione la dinamica di quanto avvenuto in pista, verificare ulteriormente ciò è la cosa più giusta, soprattutto per evitare che certi situazioni possano replicarsi”.
Secondo invece Jenson Button, campione del mondo di F1 2009 con la Brawn GP, la Fia dovrebbe andare oltre e guardare avanti dal momento che Sebastian è stato già penalizzato.
Azerbaijan GP was a pleasure 2watch. Why? because adrenaline & emotions were high. What Vettel did was silly but he's been punished. Move on
— Jenson Button (@JensonButton) June 29, 2017
Di sicuro il presidente della Fia Jean Todt non potrà non aver tenuto conto del malcontento generale, dal punto di vista mediatico, causato da un gesto poco sportivo e scarsamente promozionale del prodotto “F1”. Una ruotata di quel genere, davanti a milioni di telespettatori, avrà avuto un suo peso. Va da sé che, un po’ come accadde nell’episodio tra Marc Marquez e Valentino Rossi in Malesia nel 2015, le valutazioni dei giudici di gara appaiono subordinate a quelle di altri e ciò potrebbe dare il via a delle reazioni a catene pericolose in cui un Mondiale più che sulla pista viene assegnato da un Tribunale.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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