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Calcio, Europei Under21 2017 – Germania Campione d’Europa, il trionfo inatteso. La corazzata Spagna si arrende. I segreti della scuola tedesca

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Il rettangolo di gioco dello Stadion Cracovii ha dunque sorriso ai colori della Germania. E’ dei tedeschi il titolo continentale Under21, usciti vittoriosi dall’atto conclusivo contro la forte Spagna (1-0). E’ stato Mitchell Weiser a regalare il successo agli uomini di Stefan Kuntz grazie ad un colpo di testa preciso sotto il sette su ottimo cross dalla destra di Jeremy Toljan al 40′. Grazie a questo risultato la nazionale teutonica bissa il successo del 2009 confermando il grande momento vissuto dal proprio calcio: il titolo mondiale della selezione di Joachim Loew nel 2014, questo successo e la finale, con una squadra sperimentale (tra i quali alcuni dei giocatori che avrebbero potuto far parte del gruppo in Polonia), della Confederations Cup contro il Cile. 

Una scuola tedesca, dunque, che impartisce lezioni a livello mondiale ed europeo per merito di una programmazione ad hoc: buona parte dei calciatori hanno una grande esperienza nei club più importanti con una federazione che concepisce il lavoro come strumento per le vittorie, guardando al risultato come conseguenza. Nella finale di stasera è stato evidente come, seppur di livello tecnico inferiore rispetto agli spagnoli prendendo i singoli calciatori, l’identità collettiva della compagine ha portato a ridimensionare il gap. 

La Germania è stata concreta nel primo tempo per poi saper gestire la spinta nei primi 20 minuti della ripresa degli iberici. In buona sostanza ciò che non è riuscito all’Italia in semifinale. L’approccio all’incontro non ha lasciato scampo alle Furie Rosse, quasi asfissiate nella prima frazione dall’ardore dell’undici Kuntz. E’ evidente che per vincere servano anche delle qualità e nella zona mediana, in particolare, questa squadra ne ha da vendere. Maximilian Arnold e Max Meyer hanno vinto i confronti contro i forti Saul Niguez e Dani Ceballos, capaci di improvvise fiammate, ma non con la continuità dei rivali tedeschi. E poi l’autore del gol Weiser animato da determinazione senza eguali, in grado di punire la retroguardia spagnola e fiaccando il più delle volte le spinte sulla fascia sinistra di Deulofeu o Asensio.

Il risultato di stasera ha premiato l’organizzazione e la voglia di essere uniti, senza necessariamente ricercare la giocata ad effetto. Il segreto ha un nome: umiltà.

giandomenico.tiseo@oasport.it

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