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Golf, US Open 2017: c’è un quartetto al comando dopo il secondo round, è lotta Inghilterra-USA! Molinari non supera il taglio, out anche Johnson e McIlroy
Inghilterra e USA monopolizzano la vetta della classifica al termine del secondo round dello US Open 2017, secondo Major stagionale in corso di svolgimento sul percorso par 72 di Erin Hills, nel Wisconsin. Al comando c’è un quartetto composto dai britannici Paul Casey e Tommy Fleetwood e dagli statunitensi Brian Harman e Brooks Koepka, che hanno completato le prime due tornate in 137 colpi (-7) e si presenteranno davanti a tutti al giro di boa. Andamento in fotocopia per Harman, Koepka e Fleetwood, che hanno chiuso il secondo round in 70 colpi (-2), mentre Casey può recriminare per un sanguinoso triplo bogey alla 14, seguito da un bogey alla 15, a cui ha posto rimedio con 5 birdie consecutivi tra la 17 e la 3 (l’inglese partiva dal tee della 10).
Dopo l’exploit del primo giro che gli ha consentito di eguagliare il record di Jack Nicklaus, unico primo di lui nella storia ad aprire le danze con 7 colpi sotto il par, Rickie Fowler non si è ripetuto nel secondo round, accontentandosi di una tornata in 73 colpi (+1) che lo ha proiettato in quinta posizione ad una sola lunghezza dalla vetta. Fowler è partito alla grande con due birdie alle buche 2 e 7, ma tre bogey consecutivi tra la 11 e la 13 lo hanno costretto a cedere la leadership della classifica ai quattro battistrada e a posizionarsi a quota -6 insieme ai due connazionali Jamie Lovemark e J.B. Holmes.
Ha perso terreno ma non ha mollato la presa Xander Schauffele, piombato dal secondo all’ottavo posto con 139 colpi complessivi (-5), a pari merito con i connazionali Brandt Snedeker e Cameron Champ, splendido finora al primo Major della sua carriera da amateur, con il sudcoreano Si Woo Kim e soprattutto con il giapponese Hideki Matsuyama, tornato prepotentemente in corsa per la vittoria con un giro sensazionale in 65 colpi, che gli ha consentito di recuperare ben 74 posizioni. Resta a contatto con le posizioni di vertice anche lo spagnolo Sergio Garcia, recente trionfatore in occasione dell’Augusta Masters, attualmente 19° con 3 colpi sotto il par, in compagnia del tedesco Martin Kaymer, dell’austriaco Bernd Wiesberger e degli statunitensi Russell Henley e William McGirt.
Da registrare anche la risalita di Justin Thomas, autore di un round in 69 colpi che lo ha proiettato al 24° posto, mentre Patrick Reed è scivolato indietro ed è 33° a quota +1, davanti a Lee Westwood e Jordan Spieth, entrambi al 43° posto in linea col par. Superano il taglio per il rotto della cuffia anche lo spagnolo Rafa Cabrera Bello e gli statunitensi Matt Kuchar e Webb Simpson, tutti a pari merito con 145 colpi (+1), ma il cut, come da previsioni dopo l’ecatombe del primo giro, ha mietuto vittime tra i favoriti per la vittoria finale.
Il numero uno del World Golf Ranking, Dustin Johnson, ha soltanto abbozzato una rimonta, salvo crollare nelle battute finali del round e chiudere al 92° posto con 4 colpi sopra il par. Peggio di lui hanno fatto il nordirlandese Rory McIlroy e lo spagnolo Jon Rahm, che non sono andati oltre un modesto +5, mentre l’australiano Jason Day non ha neppure provato a reagire dopo un pessimo primo giro e ha chiuso a quota +10. Fuori al taglio anche l’inglese Justin Rose, per il quale sono stati fatali due bogey alle ultime due buche, e lo svedese Henrik Stenson, che ha chiuso con 3 colpi sopra il par, identico punteggio dell’italiano Francesco Molinari.
Il torinese non ha trovato il feeling giusto con il tracciato e ha faticato a porre rimedio alla partenza falsa con due bogey alla 3 e alla 5. Un birdie alla 7 gli ha ridato speranza, ma il bogey alla 10 gli ha tarpato definitivamente le ali, rendendo vano anche il successivo birdie alla 14. Con due giri sopra il par, invero, era difficile ambire ad un risultato prestigioso per Molinari, che ha concluso il suo torneo al 79° posto ed è stato costretto ad abbandonare mestamente lo US Open 2017 a metà gara.
mauro.deriso@oasport.it
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Foto: Twitter PGA Tour