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Golf, Us Open 2017: il percorso e le buche ai raggi X. Si gioca all’Erin Hills, in Wisconsin
Lo US Open 2017 è alle porte. Comincia la settimana che porta al secondo Major dell’anno. I migliori golfisti del mondo si sfideranno per conquistare il titolo vinto lo scorso anno da Dustin Johnson. Il numero 1 del mondo, dopo aver saltato il Masters di Augusta per un infortunio, si presenterà ai nastri di partenza più deciso che mai a confermarsi. Si tratterà della 117esima edizione del torneo, che quest’anno si disputerà sul percorso dell’Erin Hills, ad Erin. Per la prima volta dunque, lo US Open si giocherà in Wisconsin.
Erin Hills è di recente costruzione. I lavori sono infatti iniziati nel 2004 e l’apertura, commissionata da Bob Lang, è avvenuta nel 2006. L’obiettivo è stato sin dall’inizio quello di arrivare ad ospitare lo US Open ma c’è stato più di un incidente di percorso, con Lang che è stato costretto a vendere il club nel 2009 ad Andrew Ziegler. Numerosi sono stati i cambi al percorso originario, disegnato da Michael Hurdzan, Dana Fry e Ron Whitten. La particolarità è che tra le diciotto buche è possibile muoversi soltanto a piedi: non è infatti stato adibito alcun sentiero per le golf cart. Il tema scelto per decorare la club house è inoltre il trifoglio irlandese.
Il percorso non è affatto semplice ed è disegnato in modo da non offrire mai la stessa difficoltà per due buche consecutive. È un par 72 lungo 7,812 yards (7,143 m), con quattro par 5, tra cui la prima e l’ultima buca. Quattro sono anche i par 3. Andiamo dunque ad analizzare nel dettaglio le 18 buche di Erin Hills:
Buca 1 – La buca d’apertura non è molto complicata. È un par 5 di 608 yards con il green raggiungibile in due colpi. Ci sono solo due bunker nel fairway, il secondo dei quali a 50 metri dal green, a rappresentare un ostacolo soprattutto per coloro che cercheranno di aggredire la buca. Il fairway pende da destra a sinistra, stesso senso di rotazione della buca. Vedremo probabilmente molti birdie.
Buca 2 – Buca strategica: dopo la prima arriva un par 4, il più corto (358 yards) ma uno dei più difficili del percorso. Il green può essere attaccato dal tee shot ma in questo caso si tratterà di un colpo cieco. Più comodo passare prima per il fairway: non sarà comunque facile perché la buca 2 presenta il green più piccolo e stretto del percorso. Sarà fondamentale essere molto precisi, anche perché a complicare ulteriormente le cose c’è una pendenza da avanti a dietro il green.
Buca 3 – A completare un inizio ben variegato il par 4 della 3 (476 yards). Ben quattro bunker proteggono il fairway e tre il green. È un’altra buca che gira a sinistra. Anche il fairway pende da destra a sinistra ma è più difficile fare birdie qui per via della doppia pendenza del green. Proprio la zona intorno alla buca inoltre, rappresenta la terza difficoltà differente che i giocatori affronteranno all’inizio del percorso.
Buca 4 – Le difficoltà proseguono con la 4, par 4 di 439 yards. Si tratta di una delle buche più difficili del percorso. Innanzitutto, non ci sono alberi a fare da contorno ed a proteggere i giocatori in caso di vento. I bunker piazzati al centro del fairway ed ai piedi del green obbligheranno i giocatori ad essere estremamente precisi nell’approccio alla bandiera. Le difficoltà non finiscono in green: la pendenza infatti spingerà la palla verso la parte posteriore della buca.
Buca 5 – Par 4 di 505 yards. Il fairway presenta una coppia di bunker a destra ma tanto spazio sulla sinistra per permettere di fare strada con il drive. Il bunker piazzato fuori green può essere comodamente superato con il secondo colpo: la pendenza è favorevole in questa buca consentendo di poter giocare un colpo lungo facendo tornare la palla indietro con il back spin.
Buca 6 – Primo par 3 del percorso, lungo 237 yards. Il green non è affatto complicato, privo di difese e molto lungo (48 yards). L’unico ostacolo potrebbe essere rappresentato dal vento, i bunker sono infatti troppo lontani per causare problemi. Andare oltre il par qui sarebbe quindi deleterio.
Buca 7 – Par 5 di 607 yards. Ci sono ben 14 bunker posizionati in modo strategico, a restringere il fairway. Il green è il più ampio del percorso ma presenta due livelli di pendenza. Mancarlo vuol dire mettersi nei guai perché è molto complicato recuperare.
Buca 8 – Una delle buche più facili di Erin Hills. Il par 4 di 492 yards è un dogleg da destra a sinistra. Non c’è alcun bunker a difendere il fairway per cui i giocatori potranno aggredire la buca fino al green. Tre ostacoli proteggono la bandiera: il green è poco profondo (26 yards) per cui è consigliabile approcciarlo con un colpo a scendere.
Buca 9 – Par 3 cortissimo, di sole 165 yards. È una buca molto insidiosa perché il tee è più alto rispetto al green (25 yards di dislivello), che pende da sinistra a destra. La buca è inoltre esposta al vento. Occorrerà estrema precisione perché il green è totalmente circondato dai bunker.
Buca 10 – Le seconde nove cominciano con un par 4 di 504 yards. Buca molto complicata da aggredire: il fairway concede molto ai giocatori più potenti ma il green è protetto sulla destra da numerosi bunker e da una corta pendenza. Dietro la bandiera però, c’è molto spazio per poter lavorare la palla.
Buca 11 – Par 4 di 403 yards che può permettere ai giocatori di rifiatare e recuperare qualcosa. Il fairway è largo e lungo e può accogliere tutti i tipi di tiri, con il green non molto complicato da approcciare. L’unica difficoltà è il tee cieco. Il green pende inoltre in diagonale da sinistra a destra. Importante guadagnare colpi qui per affrontare al meglio la parte finale del percorso.
Buca 12 – Fairway stretto che consente un difficile approccio al green. È un par 4 di 464 yards privo di ostacoli. Il green però, risulta abbastanza nascosto e la buca, che gira da sinistra a destra, è esposta al vento. I giocatori che andranno a destra saranno aiutati dalla pendenza favorevole ma la bandiera è circondata da pendenze che la rendono difficilmente attaccabile da fuori green.
Buca 13 – C’è solo un grande bunker sulla sinistra a proteggere il green di questo par 3 di 215 yards. È un’altra buca che richiede una precisione estrema perché, oltre al bunker di sinistra, a destra c’è una ripida pendenza che porterebbe la palla fuori green, rendendo difficile il recupero. Il green è profondo 40 yards.
Buca 14 – Si tratta di un par 5 di 614 yards dove ne vedremo delle belle. Il particolare disegno della buca offrirà infatti tanti spunti ai giocatori: il green è nascosto ma tirando a destra del fairway può essere raggiunto in due colpi. Bisognerà però fare attenzione alla pendenza che spinge la palla verso la destra. Per i più conservativi invece, non sarà facile perché il terzo sarebbe un colpo cieco. I rischi però, potrebbero trovare una grossa ricompensa alla buca 14, una delle più selettive del percorso.
Buca 15 – Buca molto impegnativa. È un par 4 lungo 370 yards. Il green è raggiungibile anche al primo colpo ma bisognerà essere precisi perché se si gioca troppo corti c’è una ripida pendenza che porterebbe la palla nei bunker messi accuratamente a protezione del green. Giocare in fairway è altrettanto rischioso per via delle pendenze e dei bunker che riducono notevolmente la zona di atterraggio della palla. Il vento rappresenta un’ulteriore incognita. Per attaccare la bandiera inoltre, può essere sfruttato l’ampio spazio sulla sinistra.
Buca 16 – Par 3 di 200 yards esatte molto insidioso. La buca gira a sinistra ed il green è protetto da quel lato da una pendenza. Si può pensare di poterla sfruttare ma appena fuori green ci sono dei bunker poco visibili dal tee. Stesso discorso a destra, con bunker molto alti e profondi. Il green è inoltre elevato e profondo 42 yards.
Buca 17 – Buca priva di bunker. Può sembrare facile ma è in realtà ricca di pendenze che ne rendono difficile la lettura. Il green è nascosto a sinistra dietro una collinetta per cui si può puntare al lato destro del fairway per avere un approccio più semplice. Fare un birdie al par 4 di 481 yards potrebbe quindi risultare complicato ma decisivo.
Buca 18 – Il percorso di Erin Hills si conclude con un par 5 di 663 yards, la buca più lunga del percorso. Il green è comunque raggiungibile in tre colpi ma occorrerà essere molto precisi con i primi due colpi per non mettere in gioco i bunker presenti ai lati. Consigliabile infatti giocare un secondo colpo un po’ più corto e a destra per avere una visione ideale di approccio al green: vietato sbagliare a sinistra perché la pendenza porterebbe la palla direttamente in bunker.
alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: pagina Twitter US Open