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Golf, US Open 2017: Rickie Fowler al comando dopo il primo round, ma quanti big in difficoltà! Francesco Molinari nelle retrovie

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Con un primo round impeccabile, Rickie Fowler si erge al comando dello US Open 2017, secondo Major stagionale in corso di svolgimento sul percorso par 72 di Erin Hills, nel Wisconsin. Lo statunitense ha piazzato sette birdie nel corso del primo round e nessun bogey ha macchiato il suo cammino, che lo ha proiettato in testa alla leaderboard con 65 colpi, 7 sotto il par. Fowler può ora nutrire la fondata ambizione di portare a casa il primo Major della sua carriera, dopo aver collezionato ben cinque piazzamenti nella top 5 nei quattro principali tornei del circuito PGA. Alle sue spalle si trova la coppia composta dall’inglese Paul Casey, che ha acquisito fiducia con un eagle alla prima buca, e dal sorprendente americano Xander Schauffele, entrambi ad una sola lunghezza dal leader (-6) con una prima tornata completata in 66 colpi.

Ai piedi del podio c’è spazio per il trio formato dall’inglese Tommy Fleetwood e dai due statunitensi Brian Harman e Brooks Koepka, tutti a pari merito con 5 colpi sotto il par, mentre completano la top ten il canadese Adam Hadwin, tornato su buoni livelli dopo un periodo di appannamento, l’australiano Marc Leishman e i due statunitensi Patrick Reed, eroe della Ryder Cup 2016, e Kevin Na, settimi a quota -5 dopo il primo giro. In undicesima posizione ha sorpreso tutti il 20enne statunitense Scottie Scheffler, che dopo due bogey in avvio si è esaltanto piazzando cinque birdie e chiudendo il round in 69 colpi (-3), a pari merito, tra gli altri, con i connazionali Brandt Snedeker e Charley Hoffman e con il veterano inglese Lee Westwood. Sornione al 18° posto c’è lo spagnolo Sergio Garcia, recente vincitore dell’Augusta Masters, che ha alternato giocate sontuose a qualche errore di troppo e si trova attualmente a quota -2 con cinque lunghezze di ritardo dalla vetta.

Ma il primo round ha mietuto svariate vittime illustri e ha reso la vita difficile ai big, le cui ambizioni di vittoria potrebbero anche essere definitivamente compromesse. Tra i meno performanti c’è anche l’italiano Francesco Molinari, che ha concluso il primo giro all’82° posto con 2 colpi sopra il par. L’azzurro è partito male con un double bogey alla 15, poi si è ripreso con un birdie alla 18, ma tre bogey tra la 4 e la 7 lo hanno rispedito indietro. I due birdie conclusivi alle buche 8 e 9, tuttavia, gli hanno consentito di limitare i danni e di nutrire ancora qualche speranza di superare il taglio.

A pari merito con Molinari ci sono anche il giapponese Hideki Matsuyama, grande protagonista in avvio di stagione, e lo svedese Henrik Stenson, detentore del Race to Dubai 2016, mentre Jordan Spieth e Justin Thomas sono appena un gradino più su a quota +1. Peggio ancora ha fatto lo statunitense Dustin Johnson, numero uno del World Golf Ranking, soltanto 102° con 3 colpi sopra il par insieme al connazionale Bubba Watson. Ancora più indietro lo statunitense Jason Dufner, il belga Thomas Pieters e lo spagnolo Jon Rahm, tutti a quota +4, mentre è disastroso il primo giro del nordirlandese Rory McIlroy (+6), dell’australiano Jason Day (+7) e dell’inglese Danny Willett (+9), per i quali la mannaia del cut appare pressoché inevitabile.

mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter PGA Tour

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