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MotoGP
MotoGp, GP Catalogna 2017: le pagelle. Dovizioso straordinario, Valentino Rossi e Vinales affondano. Che guerriero Lorenzo!
Il GP di Catalogna 2017, settimo round del Mondiale MotoGp, va in archivio con un altro gioiello di Andrea Dovizioso, che precede sul traguardo i piloti ufficiali Honda, Marc Marquez e Dani Pedrosa nell’ordine. Ai piedi del podio un coriaceo Jorge Lorenzo, mentre la Yamaha conclude un week-end difficile con un piazzamento mediocre, utile forse giusto a limitare al meglio i danni: Valentino Rossi 8°, Maverick Vinales 10°. Dopo ogni esame, come avviene a scuola, è tempo di pagelle:
Andrea Dovizioso – 10: gestione semplicemente perfetta della corsa odierna. Ha controllato all’inizio, forzando lo stretto indispensabile utile a restare nel gruppo di testa, salvo poi prendere il comando delle operazioni, fiaccando la resistenza di Marquez con 2/3 passaggi veloci, che hanno rimesso a più mieti consigli il campione del mondo in carica. L’impressione che si aveva ad inizio stagione si sta confermando: il 31enne forlivese pare essere nel momento della piena maturità della sua carriera, coniugando velocità e concretezza con quella saggezza di fondo, da sempre suo tratto caratteristico.
Marc Marquez – 8,5: gran carattere per il “Cabroncito”, che dopo un fine settimana pieno zeppo di cadute ha tirato fuori intelligenza ed orgoglio, controllando anch’egli la corsa e riuscendo ad ottenere il massimo di ciò che era raggiungibile quest’oggi, davanti ad un Dovizioso in stato di grazia. Risultato fondamentale per riprendere un pò di ossigeno in ottica Mondiale, dopo l’ultimo periodo tutt’altro che semplice e soddisfacente.
Dani Pedrosa – 7,5: le premesse facevano presagire qualcosa di meglio, mentre in gara il 31enne iberico non è mai riuscito a fare una vera differenza, nonostante ci abbia provato in un paio di occasioni. Deve cedere anche al proprio compagno di squadra, ma se non altro anche per lui vi è un minimo recupero di punti sul leader del campionato, dopo lo zero del Mugello.
Jorge Lorenzo – 6,5: probabilmente non è stato così accorto nella gestione del Gran Premio, poiché è stato l’unico a dare la sensazione di provare a spingere all’inizio, pagando con un brusco calo intorno allo scoccare del primo terzo di gara, che gli ha fatto perdere rapidamente numerose posizioni. Dopo un periodo di assestamento ha reagito bene, con l’orgoglio del campione che non ci sta a fare un risultato anonimo anche davanti al pubblico di casa, mettendo in pista qualche bel sorpasso negli ultimi passaggi.
Johann Zarco – 7: partito dal fondo, è riuscito a raddrizzare alla grande un fine settimana non facile, il peggiore vissuto da quando corre in MotoGp probabilmente, con una corsa tutta grinta e coraggio, come da consuetudine. Si prende la soddisfazione di chiudere, un’altra volta, come miglior pilota satellite al traguardo, sfruttando anche la caduta di Danilo Petrucci che lo precedeva.
Valentino Rossi – 5: l’impressione è che ne lui, ne la Yamaha, ci abbiano realmente capito qualcosa sin dal venerdì mattina, andando alla affannosa ricerca di una soluzione ai problemi che, a conti fatti, non è però stata concretamente trovata. Valentino ha se non altro mostrato qualche spunto decente ad inizio Gran Premio, girando su un buon passo e recuperando qualche posizione, ma è veramente poca roba.
Maverick Vinales – 4,5: si può tranquillamente fare lo stesso discorso visto appena sopra con il suo compagno di team. L’aggravante, per il leader della classifica Mondiale MotoGp, è che ha dimostrato di essere ancora più in difficoltà rispetto a Rossi, come velocità e, di riflesso, nella posizione finale, considerando anche da dove partiva sulla griglia.
Danilo Petrucci – 4: è un pilota generoso e questo lo fa apprezzare ai più, però oggi sarebbe servita una gestione più oculata, in luogo del più classico atteggiamento garibaldino. Rischio enorme in partenza con Marquez, qualche manovra al limite nella fretta di rimontare dopo lo start negativo e, a conclusione di tutto, una caduta nel momento in cui il calo definitivo era giunto, e forse non sarebbe stato sbagliato provare ad accontentarsi del risultato ampiamente dentro la top ten. Sarà facile parlare con il senno del poi, ma le selle ufficiali si ottengono (e confermano) anche con l’intelligenza, non solo con velocità e determinazione.
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davide.brufani@oasport.it
Foto: Lorenzo Di Cola