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MotoGP
MotoGp, Mondiale 2017: un equilibrio instabile rende impossibile leggere il prosieguo del campionato. In cinque da titolo
Si pensava che, con 9 vincitori diversi sui 18 round previsti in calendario, la MotoGp versione 2016 ben difficilmente potesse ripresentarsi più equilibrata, incerta e difficile da prevedere nei risultati ottenuti da pista a pista. Ed invece, il campionato corrente sta superando, se possibile, l’intelligibilità del Mondiale appena andato in archivio, con risalite e cadute a distanza di un singolo Gran Premio che rendono difficile comprendere non solo il valore dei piloti, ma anche quello delle moto. Il tutto influenzato da un costruttore di pneumatici, la Michelin, che sta mettendo a disposizione un prodotto estremamente difficile da sfruttare, e tale range ristretto di utilizzo raramente viene raggiunto da tutti i “top rider” della categoria. Se l’andazzo dovesse continuare ad essere quello attuale, più che la velocità pura a fare la differenza potrebbe essere la capacità di mantenersi quanto più costanti possibili, adattandosi alle diverse situazioni che si vengono a presentare, in termini di gomme a disposizione, caratteristiche dell’asfalto e dei singoli mezzi, in modo da miscelare il tutto nella maniera più utile ad ottenere un risultato di livello.
La graduatoria dice che cinque piloti sono in lizza per il titolo, pur non avendo ancora nessuno di essi, per i motivi suddetti, ammazzato la concorrenza. Maverick Vinales resta in testa alla classifica, nonostante una nuova gara in terra spagnola decisamente difficile, in cui per la prima volta è parso nervoso e sconsolato davanti all’impossibilità di risolvere le problematiche della Yamaha M1 2017. Andrea Dovizioso si è riavvicinato pesantemente con i 25 punti di ieri, che lo portano a -7 dal 22enne iberico. La Ducati, nei precedenti anni, non ha mai dimostrato quella continuità di rendimento utile a permetterle di lottare per il titolo, ma con un andamento così particolare e livellato, ed un pilota nel pieno della sua maturità, mai così forte e solido come il forlivese è allo stato attuale, può pensare di cercare il colpo gobbo inaspettato.
Un primo mini-frazionamento si vede tra Vinales e Dovizioso, da una parte, ed i tre più immediati inseguitori: i piloti ufficiali Honda, Marc Marquez e Dani Pedrosa, nonché lo yamahista Valentino Rossi, racchiusi in 5 punti, ad una distanza dalla testa che oscilla dal -23 del campione del mondo in carica al -28 del 38enne pesarese. Tutti e tre hanno dimostrato di essere veloci e competitivi, faticando però in alcuni frangenti, non facendosi mancare errori in gara che, allo stato attuale, rappresentano il motivo vero del solco rispetto al leader del Mondiale. Soprattutto per quanto riguarda Marquez e Pedrosa, che vantano già due zeri nel loro ruolino personale. C’è da sperare, per loro, che Honda riesca a confermare quella capacità di migliorarsi con il passare del Gran Premi, che negli ultimi anni ha permesso ai suoi piloti di meglio giocarsi le carte a disposizione nei finali di stagione. Se ci riuscirà, potrebbero aprirsi spiragli molto interessanti.
Valentino, dal canto suo, può contare su una tempra di ferro, che lo tiene sempre aggrappato all’obiettivo e sul pezzo, nonostante le numerose traversie vissute in questo inizio di 2017. Certo è che, fino ad ora, l’impressione è che Rossi abbia corso un campionato soprattutto di difesa. Per vincere servirà però iniziare anche ad attaccare, a puntare al bersaglio grosso come non è mai riuscito al nove volte campione del mondo in stagione, Le Mans a parte.
Numeri alla mano, Johann Zarco è ancora pienamente attaccato alla coda di questo ideale gruppetto di testa: con i suoi 75 punti, infatti, il francese è distante solo 8 lunghezze da Rossi, pagandone 13 da Marquez in terza posizione. Il 27enne di Cannes sta disputando una stagione di esordio splendida, ma sembra davvero troppo chiedergli di provare ad inserirsi realmente nella lotta al vertice. Soprattutto in considerazione del fatto che, correndo per una struttura satellite, ben difficilmente riceverà aggiornamenti a campionato in corso, rischiando di pagare in termini di competitività con lo scorrere dei Gran Premi.
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davide.brufani@oasport.it
Foto: Valerio Origo