Nuoto
Nuoto: Sarah Sjoestroem, ancor più di Katie Ledecky, l’extraterrestre in vista di Budapest
23-30 luglio 2017. E’ questa la settimana che gli appassionati di nuoto hanno segnato sulla loro personalissima agenda. 7 giorni nei quale Budapest sarà la capitale mondiale degli sport acquatici ed, ovviamente, delle gare in piscina. I siluri delle acque daranno sicuramente spettacolo ed il conto alla rovescia procede assai velocemente.
Chi sembra essere già in forma mondiale è una ragazza di 23 anni, nativa di Rönninge (Svezia), che nel corso delle tappe del Mare Nostrum 2017 (Monaco, Barcellona e Canet) ha lasciato tutti a bocca aperta. Stiamo parlando di Sarah Sjoestroem, campionessa olimpica dei 100 farfalla, argento dei 200 stile libero e bronzo nei 100 sl negli ultimi Giochi Olimpici di Rio 2016.
Ebbene, la scandinava in questo inizio di stagione, ancor più del fenomeno stelle e strisce Katie Ledecky (prima attrice nei 200,400, 800 e 1500 stile libero nel 2017) ha impressionato per i riscontri ottenuti nei 50/100 delfino e 50/100 stile libero. Nel corso degli appuntamenti citati, la campionessa svedese ha stupito ottenendo non solo i riferimenti mondiali nelle specialità menzionate ma anche crono molto vicini al mai nuotato:
50 stile libero: 23″83
100 stile libero: 52″08
50 farfalla: 24″76
100 farfalla : 55″76
Pazzesco il tempo nella gara regina (100 stile libero), ottenuto 24 ore fa a Canet. Appena 2 centesimi hanno separato Sarah dal record del mondo firmato da Cate Campbell (52″06, a Brisbane nel 2016). Un incedere regale nella vasca francese quello di questa ragazza che in acqua sembra lunghissima e mai in affanno, sempre composta ed in controllo del suo gesto. Un assetto invidiabile in un momento dell’annata particolare che dovrebbe essere di preparazione.
La domanda sorge spontanea: cosa potrà fare la nordica a Budapest? L’idea di dover aggiornare alcune pagine di storia natatoria è ben lontana dall’essere una fantasia ed, in questo senso, non dispiacerà neanche alla Ledecky, come anche alla nostra Federica Pellegrini, che il missile scandinavo abbia deciso di dedicare anima e corpo alla velocità pura non curando i 200 sl.
Prepariamoci dunque ai fuochi d’artificio nella piscina magiara dove, forse, non solo la statunitense potrà fregiarsi del titolo di “One-woman show”
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto da pagina facebook Fina