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Pallanuoto, Sandro Campagna: “Obiettivo vincere nonostante non siamo al top. Cambio di regolamento una sconfitta per la FINA”

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Primo appuntamento fondamentale di quest’anno, comunque una tappa di passaggio in vista dei Mondiali di Budapest. Il Settebello è a Ruza per disputare le Super Final di World League. Ha tracciato un quadro della situazione il ct azzurro Sandro Campagna, intervistato dalla Gazzetta dello Sport.

“Non aspettatevi un Set­tebello brillante, i carichi di lavoro si faranno sentire, ma sia chiaro che l’obiettivo è vincere. Ab­biamo sempre avuto metodolo­gie di preparazione diverse da altre big come Serbia e Croazia, tanto per citarne due. Loro si esprimono costantemente sull’80% prima di un grande even­to, che siano gli Europei, i Mon­diali oppure l’Olimpiade. Noi invece viviamo di alti e bassi prima di arrivare al top. Per col­mare il gap, più in generale, ai ragazzi chiedo un passo avanti in termini di personalità, anche perché rispetto all’anno scorso mancano elementi esperti co­me Tempesti e Christian Pre­sciutti. Voglio una squadra spa­valda”.

Ancora da scegliere la rosa per i Mondiali, ci sono molti giocatori che si giocano il posto (ricordiamo che Fondelli e Presciutti non sono a Ruza, ma si stanno allenando a Roma): “Ma direi che pure Dolce e Alesiani possono ambire ai Mondiali. Negli ultimi tempi si è allargata la base da cui attingere, mi fa piacere”. Per quanto riguarda il ruolo di capitano: “Ho investito Figlioli. Al di là del numero di presenze, mi sembra quello che può avverti­re meno il peso della responsa­bilità”.

Poi un pensiero sui nuovi regolamenti, soprattutto sul cambiamento del numero delle rose olimpiche, con 11 giocatori per squadra e non più 13 da Tokyo 2020. “È una sconfitta della Fina. In ogni ca­so mi au­guro che questo valga soltanto per l’Olimpiade. Schierare me­no giocatori, dunque avere me­no cambi, in uno sport di con­tatto come il nostro è rischioso. Ci sono maggiori possibilità di infortuni, i giocatori perdono lucidità, i ritmi si fanno più len­ti, aumenta l’aggressività. E col limite dei tre falli gravi, assiste­remo a tante espulsioni defini­tive. Per quanto riguarda le possibili novità regolamentari, io non mi ritengo un conservatore, ma queste opera­zioni di “cosme­si” non servono, anzi sono danno­se”.

gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Renzo Brico

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