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Scherma, Europei 2017: Daniele Garozzo sei un campione vero! L’argento del rimpianto per Rossella Gregorio
Un campione vero! Da Rio de Janeiro a Tbilisi il copione è sempre lo stesso con Daniele Garozzo che sale un’altra volta sul gradino più alto del podio. Il siciliano, dopo l’oro olimpico, si mette al collo anche quello europeo, sconfiggendo in finale il russo Timur Safin, che aveva vinto lo scorso anno il titolo.
La vittoria della consacrazione per Daniele, quella che lo proietta in maniera definitiva tra i grandi della scherma italiana. Si sta parlando, poi, di un ragazzo di 24 anni che ha ancora tutta una carriera davanti dove poter davvero raccogliere medaglie su medaglie. Una freddezza incredibile nel gestire gli assalti decisivi, una testa e una mentalità vincente che solamente i grandi campioni possiedono.
Vincere una volta è difficile, farlo una seconda volta lo è ancora di più. Probabilmente anche lui stesso sapeva di non poter fallire oggi, di dover arrivare almeno sul podio, perchè quando si è campioni olimpici c’è sempre una certa pressione da dover sconfiggere. Oggi è stato perfetto e tra qualche mese ci sarà anche il Mondiale e come si dice “Non c’è il due senza il tre”.
L’argento del rimpianto è invece quello colto da Rossella Gregorio. Nella gara più incredibile e pazza della stagione e forse di sempre, la campana si è trovata catapultata in finale contro la sconosciuta georgiana Teodora Kakhiani. Incredibilmente la sciabolatrice di casa conquista la medaglia d’oro, disputando quella che è senza dubbio la gara della vita e facendo esplodere l’incredulo pubblico di Tbilisi, che mai, probabilmente, si sarebbe aspettato di vedere una propria atleta in finale e forse nemmeno nei quarti di finale.
Fuori tutte le big e favorite, Rossella si è trovata davanti l’occasione della vita, ma oggi la favola doveva essere quella di Kakhiani. Restano i rimpianti, ma comunque anche la soddisfazione di una medaglia importane, che certifica la bontà della scherma della campana e che deve comunque renderla orgogliosa.
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Foto Augusto Bizzi per Federscherma