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Tennis, Roland Garros 2017: da Parigi a Parigi, la crisi senza fine di Novak Djokovic

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Lo scorso anno Novak Djokovic completava a Parigi il Career Grand Slam, solamente un anno dopo il Roland Garros mette forse il punto esclamativo sulla crisi del campione serbo. Il nativo di Belgrado è stato eliminato ai quarti di finale da Dominic Thiem, con l’austriaco che ha servito la vendetta per la netta sconfitta di Roma.

Djokovic è durato un solo set, il primo, perso al tiebreak  e da quel momento non c’è più stata partita. Il serbo di game in game è sparito dal campo, perdendo addirittura a zero il terzo set. Un’umiliazione severa, una delle peggiori prestazioni probabilmente della carriera per l’ex numero uno del mondo, che ha mostrato pienamente tutte le difficoltà di questo suo momento sia sul piano del gioco che soprattutto sul piano mentale.

Dopo quella vittoria parigina è cominciata la crisi di Nole, che è sembrato sentirsi appagato per tutti i risultati colti fino a quel momento, quasi come se tutte le energie fisiche e mentali fossero state spese per raggiungere quell’obiettivo. Prima l’eliminazione a Wimbledon con Querrey, poi la prematura sconfitta alle Olimpiadi con Del Potro, poi la finale degli Us Open persa da favorito con Wawrinka e alla fine il clamoroso ko al secondo negli ultimi Australian Open con Istomin. Nel mezzo una serie di sconfitte nei vari Master 1000 e la perdita della posizione numero uno del ranking ATP, che sembrava essere solidissima, ai danni di Andy Murray.

Negli ultimi mesi Djokovic non è mai apparso sereno e si è spesso parlato anche di problemi famigliari, ma le voci sono state quasi subito smentite. Inoltre anche sul piano tennistico il serbo ha cambiato completamente tutto il suo staff tecnico. Salutato lo storico coach Vajda ed interrotta la collaborazione con Boris Becker, Novak ha deciso di ripartire da Andre Agassi proprio da questo Roland Garros. Una scelta dettata forse dalla volontà di ritrovare motivazioni e soprattutto di sperimentare qualcosa di nuovo. Il compito del campione americano non sarà semplice e soprattutto Agassi, anche per sua stessa ammissione, dovrà lavorare sulla testa del giocatore più che sul fisico e la tecnica.

Ma quale sarà ora il futuro del serbo? Anche Djokovic non sa dare una vera risposta a questa domanda. Potrebbe anche fermarsi come hanno fatto Federer e Nadal per provare a ricaricare le batterie. Sto pensando a tante cose soprattutto negli ultimi due mesi. Sto cercando di capire quale sia la cosa migliore per me ora, potrei anche prendermi una pausa. Capirò come sto in questi giorni e deciderò, non escludo nulla. E’ dura capire come posso riprendermi. Sto cercando di migliorare e di essere di nuovo ad un livello alto. So che sono arrivato ai vertici di questo sport, e che i ricordi e l’esperienza mi danno abbastanza motivi per credere che posso farcela di nuovo nonostante non sia l’unico a volerlo”.
Parole che comunque mostrano tutte le insicurezze di un campione che in un anno ha smarrito completamente la strada della vittoria

 

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foto: Twitter Roland Garros

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