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Ciclismo
Tour de France 2017: Fabio Aru per la svolta. Dimenticare il 2016 e tornare grande
Quattro giorni al via di Dusseldorf, tutto pronto alla grande partenza della seconda corsa a tappe stagionale, ovviamente la più importante: il Tour de France. In casa Italia, dopo il podio di Vincenzo Nibali al Giro, si punta tutto su Fabio Aru in chiave classifica generale. Il sardo ha dimostrato che, nonostante l’infortunio di inizio stagione, ha la condizione giusta per poter lottare con tutti i migliori.
Giorno dopo giorno la forma di Aru è andata migliorando in seguito alla caduta in ritiro arrivata a Sierra Nevada in quel di aprile, che ha costretto il corridore sardo a rinunciare al suo grande obiettivo stagionale: il Giro d’Italia (partito proprio dalla sua regione). I guai in casa Astana poi non sono terminati, con la tragica morte di Michele Scarponi, grande amico di Aru. Proprio tutti questi stimoli hanno dato una spinta in più al vincitore della Vuelta 2015 per poter provare a tentare l’impresa: presentarsi al Tour da capitano.
Sembrava molto difficile poter cambiare tutta la preparazione in corso d’opera, ma visti i risultati arrivati fino ad oggi, sembra essere andato tutto per il meglio. Il ritorno al Giro del Delfinato ha stupito tutti: Aru ha corso in appoggio a Jakub Fulgsang (che poi ha vinto la corsa), ma si è fatto vedere sempre nel vivo della corsa andando spesso e volentieri all’attacco. Poi, domenica, è arrivato il capolavoro al Campionato Italiano, dominato in lungo e in largo, dove si è andato a prendere la maglia tricolore. Un ulteriore stimolo per dimenticare tutto ciò che è successo in questi mesi burrascosi e tornare grande. Da riscattare c’è un Tour 2016 che è stato tutt’altro che positivo: fino alla terza settimana in corsa per il podio, è arrivata la crisi nell’ultima tappa di montagna che lo ha fatto uscire dalla top-10. Ora è cambiato tutto: il Cavaliere dei Quattro Mori è pronto addirittura a sfidare faccia a faccia i grandi favoriti Chris Froome e Richie Porte.
gianluca.bruno@oasport.it
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PHOTO CREDIT: LaPresse – Alpozzi / Campo / Ferrari / Paolone – Rcs
