Seguici su

Ciclismo

Tour de France 2017: i cinque possibili momenti chiave della corsa. Dalle cronometro all’Izoard

Pubblicato

il

Tutto pronto ormai, poco più di 24 ore alla partenza di questo attesissimo Tour de France 2017. Si inizia in Germania, precisamente da Dusseldorf, per giungere ovviamente dopo 21 tappe sui Campi Elisi a Parigi. Andiamo a scoprire i cinque possibili momenti chiave della Grande Boucle.

Prima settimana, bisognerà stare attentissimi

Sarà anche piuttosto semplice rispetto alle passate edizioni, con l’unico arrivo in salita al La Planche des Belles Filles a spaventare, ma la prima settimana del Tour ha sempre insegnato che ci sono pericoli in ogni angolo. Già la cronometro iniziale a Dusseldorf (se ci sarà la pioggia ancor di più) potrebbe creare distacchi, ma soprattutto l’altissima tensione delle prime giornate e il vento potrebbero provocare cadute e buchi. Pericolosa anche la frazione con arrivo a Longwy, molto simile ad una classica.

Il Massiccio del Giura può far male più di Alpi e Pirenei

A sorpresa compare il Massiccio del Giura a metà Tour de France. L’ottava e la nona tappa sono davvero molto pericolose. Il Côte de la Combe de Laisia-Les Molunes posto 11 chilometri prima del traguardo di Station des Rousses potrebbe invogliare qualche coraggioso, ma le fatiche si faranno sentire sicuramente il giorno dopo. Partenza già in salita ed un trittico di Hors Categorie (Col de la Biche, Grand Colombier e Mont du Chat) che potrebbe davvero mettere in crisi tanti uomini di classifica.

A Peyragudes il classico tappone pirenaico

Arrivo abituale per la 12ma tappa del Tour, così come la partenza, da Pau. Sono sei i GPM di giornata, ma il finale è davvero durissimo: Col de Menté, Port de Balès, Col de Peyresourde e strappo finale. Pendenze sempre superiori all’8%, gran caldo annunciato: potrebbero esserci delle crisi. I distacchi ci saranno sicuramente.

L’Izoard fa paura

Molto probabilmente la salita più dura di tutto il Tour, quella che fa più paura alla vigilia. Si parte da Briançon e, dopo 179 chilometri, si giunge sul leggendario Izoard. Subito dopo però aver scalato il Col de Vars, tutt’altro che semplice. L’ascesa conclusiva prevede 14 chilometri al 7% con pendenze che vanno oltre il 10% in più tratti. Sarà sfida uomo contro uomo.

La cronometro di Marsiglia

Ultima difficoltà prima della passerella conclusiva a Parigi. Le cronometro fanno meno paura in questo Tour, ma bisognerà stare attentissimi. 22.5 chilometri dopo tutte le fatiche dei giorni precedenti: la salita posta sul finale a Notre Dame de la Garde può davvero mandare in crisi molti corridori. Si deciderà la maglia gialla.

By Marianne Casamance (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons

 

Pubblicità

Dalla Home

Pubblicità

Facebook

Pubblicità