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Ciclismo
Tour de France 2017: i francesi cercano il successore di Bernard Hinault, Romain Bardet il più papabile
Sono trascorsi oramai trenadue anni dall’ultima vittoria francese alla Grande Boucle, quella di Bernard Hinault, che nel 1985 conquistò il suo quinto Tour de France. È pur vero che nel 1989 le cose sarebbero potute andare diversamente, con il compianto Laurent Fignon che fu battuto per soli otto secondi dallo statunitense Greg Lemond, ma resta comunque un lasso di tempo enorme senza successi finali per un Paese che organizza la corsa più importante del mondo e che vanta in totale ben trentasei vittorie, il doppio del Belgio, secondo in questa classifica.
Dallo scandalo Festina del 1998, la Francia ha trascorso ben quindici Tour de France senza vedere i propri atleti salire sul podio, fino all’eccezionale edizione del 2014, con Jean-Christophe Péraud e Thibaut Pinot che hanno accompagnato Vincenzo Nibali nella premiazione degli Champs Élysées. La ripresa sarebbe poi continuata nel 2016, con il secondo posto di Romain Bardet. Negli anni bui del ciclismo francese, molti affermarono che la Francia non avrebbe potuto più vincere ad alti livelli fino all’estirpazione della piaga doping, proprio per i provvedimenti molto seri che furono presi nel Paese del Tour dopo “l’affaire Festina”, mentre altrove si continuava a far finta di nulla, come si è poi venuto a sapere con qualche anno di ritardo.
Sta di fatto che oggi la Francia può sognare in grande grazie alla sua nuova generazione di talentuosi ciclisti che si sono messi in luce nelle ultime stagioni, e magari proprio a partire da quest’anno potremmo tornare a vedere un padrone di casa trionfare sotto l’Arco di Trionfo. Ma chi sarà il primo francese a vincere il Tour dopo Hinault nel 1985? Proviamo a vedere i principali candidati.
ROMAIN BARDET
Pro: Romain Bardet ha fatto vedere grandi progressi nelle ultime due stagioni, ascesa culminata con lo splendido secondo posto della passata edizione. Con il suo modo di correre sempre all’attacco, si è guadagnato le simpatie di molti, ottenendo anche i risultati voluti. L’Ag2r è una squadra di ottimi scalatori che può garantirgli tutti gli strumenti necessari per ambire nuovamente alle posizioni di vertice.
Contro: come dimostrato anche in questa prima parte di stagione, il punto debole di Bardet restano le prove contro il tempo, nonostante i relativi miglioramenti registrati di recente.
THIBAUT PINOT
Pro: il ventiseienne della Fdj è uno dei migliori scalatori francesi e del pianeta, e quest’anno lo ha già fatto vedere in occasione del Giro d’Italia. Pinot potrà naturalmente contare su una squadra in gran parte incentrata sulla sua leadership.
Contro: rispetto al recente passato, Pinot sembra essere nuovamente tornato a livelli troppo bassi nelle prove contro il tempo. Dopo la conquista del podio finale e della maglia bianca nel 2014, sembrava essere lui il favorito numero uno per rompere il digiuno francese al Tour, ma ora in molti danno in vantaggio Bardet.
PIERRE ROLLAND
Pro: lo scalatore della Cannondale ha oramai l’esperienza e la maturità necessaria per cercare il grande risultato.
Contro: Rolland ha dimostrato in più occasioni di essere negato per le prove contro il tempo. Molti hanno inoltre l’impressione che Rolland sia in grado solo di essere un regolarista, senza mai trovare l’exploit, a meno che non decida di abbandonare la classifica generale per puntare alle singole tappe, come fatto al Giro.
WARREN BARGUIL
Pro: giovanissimo, Barguil si era messo in evidenza alla Vuelta 2013, vincendo due delle tappe più dure. Lo scalatore classe 1991 ha tutte le qualità necessarie per brillare in salita.
Contro: sebbene siano in molti a puntare su di lui, per ora questo corridore non ha ancora ottenuto un grande risultato finale in un Grande Giro. Vincere una tappa e vincere un Tour non è la stessa cosa, oltretutto è anche uno dei meno esperti dei leader francesi sulle strade della Grande Boucle.
PIERRE LATOUR
Pro: classe 1993, questo giovane scalatore è da molti considerato come uno dei talenti più brillanti del ciclismo mondiale. Lo scorso anno si è messo in luce vincendo una tappa alla Vuelta.
Contro: il suo tempo non è ancora arrivato, almeno finché sarà nella stessa squadra di Bardet. Nel frattempo, Latour si sta facendo comunque le ossa.
giulio.chinappi@oasport.it
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Immagine: Valerio Origo