Ciclismo
Tour de France 2017, Nairo Quintana per il riscatto. Come arriverà alla Grande Boucle dopo il Giro?
Nairo Quintana in cerca di un difficile riscatto. Dopo aver chiuso il Giro d’Italia in seconda posizione, ottenendo comunque il sesto podio su nove grandi giri disputati in carriera (dato che ne sottolinea un talento e una continuità di altissimo livello), il colombiano si presenterà al Tour de France per provare a conquistare la prima maglia gialla della carriera.
Ovviamente, con la corsa rosa nelle gambe partirà svantaggiato rispetto a tutti gli avversari diretti, che invece hanno focalizzato la preparazione solo sulla Grande Boucle. Il percorso, sulla carta, potrebbe avvantaggiarlo nello scontro diretto con Chris Froome (la presenza di meno di 40 chilometri a crono gli regala maggiori opportunità di mettere il britannico nel mirino nelle tappe in salita), ma la domanda più importante riguarda la sua condizione di forma. Sin dall’inizio della stagione Quintana ha dichiarato di voler tentare la doppietta (che però manca dal 1998, quasi 20 anni) e di essere fiducioso riguardo le risposte del suo fisico ad una tale sollecitazione. Dopo l’arrivo di Milano Nairo non ha più corso e si presenterà al via di Dusseldorf come vera e propria mina vagante della competizione.
La sua forza in salita, nonostante sia al Giro d’Italia di quest’anno che al Tour dello scorso anno abbia faticato a fare la differenza in maniera netta, è nota ma tutto va contestualizzato. Troverà la forza e la condizione necessaria per risultare il più forte quando la strada sale? Riuscirà davvero a ritrovare la gamba giusta, dopo aver ipotizzato di poter trovare una condizione ancora migliore rispetto a quella del Giro dopo aver valutato le reazioni del suo fisico nelle scorse stagioni?
A sua vantaggio potrebbe pendere la presenza di Alejandro Valverde in seno alla Movistar. Con l’iberico forma la coppia di capitani probabilmente più forte dell’intera startlist e questo potrebbe consegnare ad entrambi la possibilità di creare strategie e tattiche che potrebbero davvero far saltare il banco. Per lui è essenziale ritrovare il giusto colpo di pedale nella prima settimana (in cui probabilmente dovrà limitare i danni) per poi provare a crescere verso la seconda e la terza, il suo terreno di caccia ideale.
Certo, l’obiettivo è ambizioso: ma anche chiudere a podio dopo il risultato (seppur al di sotto dell’aspettativa del successo finale) del Giro sarebbe un traguardo molto prestigioso.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Valerio Origo