Ciclismo
Tour de France 2017: tutti contro Chris Froome! Domani si comincia, tutti i temi della Grande Boucle
Domani, finalmente, prenderà il via il Tour de France 2017, edizione numero 104 della corsa a tappe più famosa e prestigiosa al mondo. Dalla cronometro di Dusseldorf fino alla passerella finale a Parigi, 21 tappe e 23 giorni di un intenso racconto che passa dalle bellezze naturalistiche e culturali della Francia fino ad un’accesa lotta per la maglia gialla e tutti gli altri riconoscimenti in palio, senza dimenticare le vittorie di tappa.
Chris Froome (Team Sky) si presenta da detentore del titolo, vinto nelle scorse due edizioni quasi con naturalezza, pagando solo un paio di momenti difficili che però non hanno mai messo a rischio la sua leadership. La mancanza di cronometro e un percorso atipico potrebbe portarlo a correre in maniera più aggressiva sin da subito, per ricreare quel margine che solitamente lo porta alla terza settimana con la calma di chi può controllare gli avversari.
Lo sfidante numero uno, in questa occasione, sembra Richie Porte (Bmc). Viene da una prima parte di stagione e da un Giro del Delfinato (perso per una manciata di secondi) straordinari, ma non è mai salito sul podio di un grande giro. Cadute, giornate storte, tempo perso in pianura: ha sempre trovato un ostacolo tra sé e la possibilità di vincere Giro, Tour o Vuelta. Lo scorso anno ha dimostrato di poter reggere le tre settimane, ma da lì a vincere, comunque, la strada è ancora lunga. In lotta per le primissime piazze anche Alberto Contador (Trek Segafredo) e la coppia della Movistar formata da Alejandro Valverde e Nairo Quintana, reduce dal secondo posto del Giro d’Italia.
E proprio parlando di Italia, non possiamo che citare Fabio Aru, fresco campione nazionale e vestito da uno splendido tricolore ad incorniciare la sua maglia dell’Astana. Il corridore sardo, dopo l’infortunio che gli ha impedito di partecipare al Giro d’Italia è tornato alle competizioni al Delfinato e all’italiano con ottime prestazione, che fanno ben sperare per il suo piazzamento finale. Da non sottovalutare il suo compagno di squadra Jakob Fuglsang, che si è imposto proprio al Giro del Delfinato meno di un mese fa.
Abbiamo accennato qualcosa del percorso: solo 34 chilometri a crono che non dovrebbero uccidere la corsa in favore di Froome. Per il resto, ci sono 7 tappe di alta montagna ma solo 3 arrivi in salita. Questa conformazione, con le frazioni impegnative distribuite nelle tre settimane ma sempre in coppia tranne il primo arrivo a La Planche des belle Filles, potrebbe favorire lo spettacolo come lo studio e l’attendismo in attesa dell’arrivo sull’Izoard e della cronometro di Marsiglia. Solo al termine della corsa potremo dare una valutazione più completa.
Lotta accesissima anche per quanto riguarda gli sprint: i corridori più veloci del gruppo avranno a disposizione diversi arrivi pianeggianti o dove comunque possono far valere le proprie doti. Peter Sagan (Bora-Hansgrohe) è il favoritissimo per la maglia verde grazie alla sua duttilità, mentre Marcel Kittel (QuickStep Floors), André Greipel (Lotto Soudal) e Mark Cavendish (Dimension Data) potrebbero darsi battaglia per i successi parziali. Per lo slovacco, nelle poche tappe mosse che ci sono, potrebbe rinnovarsi la sfida con i belgi Greg Van Avermaet e Philippe Gilbert, dominatori della campagna delle classiche del Nord in primavera. L’Italia, tra gli altri, punta su Sonny Colbrelli e Diego Ulissi: due debuttanti al Tour de France che però possono cogliere risultati importanti sin da subito, sopratutto nelle tappe mosse o centrando la fuga giusta.
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gianluca.santo@oasport.it
By Marianne Casamance (Own work) [CC BY-SA 3.0], via Wikimedia Commons