Tuffi
Tuffi, Europei Kiev 2017: Giovanni Tocci sesto da 3 metri, Zakharov torna al successo
Bravo Giovanni Tocci, bravissimi quelli davanti. Neanche le incredibili eliminazioni del russo Evgenii Kuznetsov (campione in carica) e del tedesco Patrick Hausding (bronzo olimpico e vincitore dell’oro europeo nel 2010, nel 2011 e nel 2014) cambiano le sorti del podio della finale maschile da 3 metri, perché i primi due posti vanno – come da pronostico dopo la folle mattinata – al russo Ilya Zakharov (525.10 punti, l’ex campione di Londra 2012 non festeggiava agli Europei dal 2013) e all’ucraino Illya Kvasha (484.30).
Il 22enne azzurro è sesto con 418.80 punti. Da applausi il triplo e mezzo avanti carpiato (tre 9, 80.60) e il triplo e mezzo rovesciato raggruppato (84), imprecisioni nell’avvitamento avanti (64.60) e nel suo “cavallo da battaglia”, il triplo e mezzo ritornato raggruppato conclusivo (56.40). “Per i Mondiali di Budapest è previsto l’inserimento del quadruplo e mezzo avanti, in sostituzione del doppio e mezzo ritornato, con un aumento complessivo di 8/10 nel coefficiente di difficoltà“, dice il tecnico responsabile Oscar Bertone alla Federnuoto.Tocci era arrivato sesto anche l’anno scorso a Londra (ma con 432.30 punti) e 12° nella sua prima finale da 3 metri nel 2014 a Berlino. Anche senza errori, difficilmente oggi sarebbe salito sul podio.
Perché se tutti si attendevano il francese Matthieu Rosset, oro nel team event e bronzo da 1 metro, alla fine il terzo gradino del podio è andato con pieno merito a un altro idolo di casa, quell’Oleg Kolodiy (470.30) che più volte ha dimostrato di sapersi esaltare nelle grandi occasioni ma che mai era volato tra i grandi d’Europa nella specialità olimpica. Ironia della sorte, proprio Kolodiy in eliminatoria aveva estromesso Kuznetsov dalla finale per 80 centesimi. Partiva 12°, si è preso il bronzo nella sua Kiev.
Risultati finale 3 metri maschile:
1. Zakharov (Rus) 525.10
2. Kvasha (Ukr) 484.30
3. Kolodiy (Ukr) 470.30
6. Tocci (Ita) 418.80
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francesco.caligaris@oasport.it
Foto: Rostock 2015/Maik Steinhagen
