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Atletica
Atletica, Mondiali 2017 – Che Italia vola a Londra? Analisi delle convocazioni: poche frecce all’arco, ridotte chance di medaglia, i migliori azzurri ci sono
L’Italia per i Mondiali 2017 di atletica leggera è stata fatta e non ci sono particolari sorprese all’orizzonte visto quanto è successo negli ultimi mesi. La nostra Nazionale avrà poche frecce al proprio arco per provare a conquistare le medaglie.
Si spera in Gianmarco Tamberi, Campione d’Europa e Campione del Mondo indoor, che ha recuperato dall’infortunio della passata stagione e che sta provando a riemergere: non è facile, nelle ultime uscite ha stentato a decollare, ha soltanto sfiorato i 2.30m e il top sembra non essere ancora arrivato. Gimbo, però, potrebbe davvero piazzare la sorpresa e regalarci una magia come ci ha abituato lo scorso anno.
La carta più valida è però quella di Antonella Palmisano. La marciatrice è in grandissima crescita, questa primavera ha vinto la Coppa Europa, lo scorso anno fu quarta alle Olimpiadi e due stagioni fa concluse i Mondiali al quinto posto. La pugliese può puntare addirittura alla medaglia d’oro e ne ha davvero le potenzialità, l’obiettivo minimo è comunque quello di una medaglia che questa volta non le deve sfuggire. Con lei ci sarà anche Eleonora Giorgi che può giocarsi moltissime possibilità e che può puntare davvero in alto.
L’esclusione che fa minimo di rumore è quella di Darya Derkach: la triplista aveva il diritto di partecipare visto che è dentro i target numbers ma non è stata convocata. Dopo le tante occasioni internazionali non concretizzate e la fatica ad andare oltre i 14 metri, la campana di origini ucraine non è stata convocata. Anche Mario Lambrughi (400m ostacoli) era dentro ma non è stato preso in considerazione mentre i primi esclusi, ma con speranze di ripescaggio (in lista d’attesa), sono stati Giordano Benedetti (800m), Joao Bussotti (1500m) e Giovanni Faloci (disco): non avrebbero spostato più di tanto gli equilibri della nostra spedizione.
Spiccano le assenze di Andrew Howe, Marcell Jacobs, Filippo Randazzo. In inverno erano esplosi volando oltre gli 8 metri, poi i deludenti Europei indoor per i primi due e qualche piccolo problemino per il più giovane (comunque quarto nelle liste d’attesa) hanno portato all’esclusione. Era già chiaro da tempo che Valeria Straneo non sarebbe stata della partita al pari di Fabrizio Donato che si è infortunato di recente.
Attenzione anche alla questione Libania Grenot che da mesi non gareggia: la Campionessa d’Europa dei 400m riuscirà a essere della partita oppure sarà solo riserva in staffetta?
Il comparto giovani si rivela interessante con Filippo Tortu, Ayomide Folorunso e Yohanes Chiappinelli che possono togliersi delle soddisfazioni. Il velocista, però, sarà schierato solo sui 200m e dunque sfuma il sogno di correre affianco a Usain Bolt. Ayo sarà invece impegnata sul giro di pista con ostacoli e in staffetta con importanti ambizioni dopo la semifinale alle Olimpiadi: accedere all’atto conclusivo è un obiettivo concreto come lo è per Yadi Pedroso che si è ripresa alla grande.
Il capitolo Alessia Trost è dei più complessi: esploderà all’improvviso dopo la cura Tamberi oppure si confermerà sui bassi livelli delle ultime stagioni? Daniele Meucci si presenta in sordina alla Maratona: che stia meditando qualche sorpresa insieme a Stefano La Rosa? Gradito ritorno di José Bencosme che ha strappato il minimo all’ultima occasione al pari di Davide Re, Yusneysi Santiusti ci è arrivata in corsa, Giorgio Rubino ci proverà come sempre nella marcia.
(foto FIDAL/Colombo)
alebi
28 Luglio 2017 at 20:26
Sulle staffette forse pesano i giudizi personali. Io le adoro 😛 e dedicherei un’intera ultima giornata a loro, magari inserendo anche quelle meno convenzionali come la 4×800. Ritengo che siano anche importanti per continuare a dare una chance ad atleti di valore che su gare individuali si vedono comunque sbarrata la strada (penso ai giapponesi… quando davanti hanno 3 jam, 3 usa, caraibici e africani vari, e via dicendo… mentre invece come squadra si possono togliere soddisfazioni). Poi nell’istante in cui si attribuisce il giusto valore ad una manifestazione, stai sicuro che anche gli atleti e le squadre cominciano a prepararla meglio, a non improvvisare e a non andarci in vacanza. Quest’anno, decidendo di mantenere validi i tempi del 2016, che motivi avevano gli squadroni a preparare Nassau? Nessuno… Aggiungi che le staffette sono anche soggette a situazioni estemporanee (quest’anno ne ho 4 buoni, l’anno dopo 1 ritirato, 2 infortunati e nessun sostituto), da qui le tante rinunce che stanno provocando questo caos dell’ultima ora. Poi parliamo di staffette, non di multiple, marcia o maratone, che sono usuranti e richiedono precisi picchi di forma, un paio di gare le puoi correre benissimo durante la stagione senza alcun rischio.
Come ti dicevo, se la IAAF si decide a valorizzare il materiale che già ha, forse si può uscire dalla crisi senza stravolgere lo sport. Questi giorni durante i mondiali di nuoto vedo che hanno introdotto ulteriori informazioni durante le gare (i km/h, le distanze ecc..)… Da un punto di vista televisivo il nuoto è anni avanti. Magari rubargli qualcosa non sarebbe una cattiva idea.
ale sandro
28 Luglio 2017 at 21:00
Ah figurati , piacciono anche a me le staffette su distanze non convenzionali , tipo 4×200 e 4×800..la staffetta svedese che vedo a livello giovanile.
Solo che oltre a un evento come quello , vorrei una valorizzazione anche nel resto dell’anno attraverso i meeting e delle gare prestabilite nel calendario stagionale. Quella che ho espresso io potrebbe essere un’opzione che non esclude ovviamente le altre: i pass attraverso world relays, ma anche classifiche da gare disputate nei grandi appuntamenti “con soldini”. In fondo sarebbero (esagerando visto che nelle World Relays partecipano al massimo 24-25 nazioni ) al massimo 5 o 6 batterie il pomeriggio e una finale A e B alla chiusura del Golden Gala della situazione. Ripetuto all’interno di 4-5 meeting principali e premi con il pass le prime tre-cinque. Se già qualificate da Nassau, si scala in graduatoria. Il resto lo qualifichi coi tempi.
Non solo dal nuoto dovrebbe prendere, secondo me alcuni sport di prestazione invernali sono un ottimo esempio di come si possa valorizzare uno sport sia con il grandissimo evento (mondiale), sia attraverso una serie di gare all’interno della stagione. Personalmente apprezzo il lavoro della federazione di biathlon e la ISU per short track e pattinaggio velocità.
Poi però tutti questi discorsi vengono messi al tappeto da una genialata totale:
Sabato 12 Agosto:
50 km Maschile
50 km Femminile
20 km Femminile
20 km Maschile
Spero in un errore di sbaglio, mi sa che in Iaaf sono al TSO 😀
alebi
29 Luglio 2017 at 10:25
L’orario gare di Londra sarà alquanto bizzarro. Non credo di aver mai visto ben 5 giornate prive di sessioni mattutine! Col risultato che le due maratone saranno nella stessa mattinata e in contemporanea a concorsi che, temo già, verranno snobbati, in piena sintonia con l’ormai celebre “Diamond League Style”…. non si sa mai che lo spettatore venga confuso e sconvolto dalla visione di troppi lanci e salti, quando ormai credeva che le gare fossero fatte da un “uno-due-tre” dei soli migliori….. E visto che sbagliare una volta non è sufficiente, ecco l’intera ultima mattinata dedicata alla sola marcia. Bella, no, tutta questa attenzione? Bella soprattutto per chi magari (poveri illusi) voleva tentare di doppiare (avranno pensato “ma chi te lo fa fare?!?!”). Poi ovvio che il momento clou dell’intera manifestazione non saranno i 400 di WVN, non sarà l’ultimo 100 di Bolt, ma sarà appunto l’ultima mattinata: partirà o non partirà la 50km di marcia femminile???
Perdona l’amara ironia, ma certe cose mi sembrano uscite dalle Olimpiadi della Megaditta di fantozziana memoria 😀
ale sandro
28 Luglio 2017 at 15:37
Vorrei chiedere a Stefano Villa o alla redazione, o magari a qualche appassionato di atletica, quanto ci sia del vero sull’eventualità di ripescaggio delle staffette veloci, che sto sentendo in queste ore. Ho letto di rinunce , o positività nelle gare di Nassau registrate solo ora, si ha qualche notizia a riguardo?
Su Derkach sembrerebbe che l’atleta abbia deciso di rinunciare dopo le ultime prestazioni non all’altezza, dovute anche a un problema fisico evidentemente non sistemato. Tanto per cambiare.
alebi
28 Luglio 2017 at 16:16
La 4×4 maschile spagnola è stata effettivamente ripescata nelle ultimissime ore (e non era nemmeno la prima scelta). Quindi se c’è possibilità anche per l’Italia si dovrebbe sapere proprio a breve (anche perchè manca solo una settimana…). Comunque sistema di qualificazione delle staffette da ripensare totalmente. Io avrei considerato solo i tempi di quest’anno, così si dava il giusto risalto anche ai “mondiali” alle Bahamas e si qualificavano solo le staffette “realmente esistenti” ad oggi.
ale sandro
28 Luglio 2017 at 16:53
Grazie Alebi, si non c’è che dire , una gestione davvero deludente quella “nuova” della Iaaf.
Proprio il fatto delle rinunce mi fa capire che si potrebbe, almeno con le staffette fare dei cambiamenti “coraggiosi”.
A parte che io porterei sempre le prime tre dei Giochi dell’anno prima, o dei mondiali assoluti precedenti.
Poi le prime 5 e non le prime otto di Nassau (sperando che si possa in futuro vedere anche altre località , se proprio vogliono continuare a fare questi “mondiali”), sono più che sufficienti. Almeno le “eccellenze” sarebbero garantite.
Abbiamo assistito a un mondiale di specialità che sembrava un po’ un incrocio tra la pesca miracolosa e i giochi senza frontiere, sotto una pioggia che tra l’altro ha condizionato la prova di Bongiorni se non sbaglio, con conseguente squalifica, tra le tante squalifiche avvenute.
Altre cinque si potrebbero ricavare da un mini circuito ,magari all’interno della Diamond League, con tanto di classifica tappa dopo tappa, in base ai piazzamenti. Si pescherebbe da quella graduatoria e si valorizzerebbero le staffette anche durante l’anno e non solo ai mondiali o ai giochi. Almeno per queste prove di squadra si potrebbe fare , visto che per le gare individuali secondo me sarebbe molto più complicato.
Infine solo le ultime tre in base al tempo.
Dico questo perchè così chi è davvero interessato si impegna per qualificarsi durante il periodo e non fabbrica le gare all’ultimo momento per cercare la qualificazione, con condizioni regolamentari, come a volte si è visto discutibili.
Se davvero le azzurre verranno ripescate ,spero proprio di non rivedere Grenot, addirittura in prima frazione poi. Il contrario della logica.
Ma credo che non ripeteranno l’errore. Non si vorranno altre polemiche inutili, che non è il caso di andare a cercarsi col lanternino, ce ne saranno già abbastanza, vedi le scelte nella maratona femminile con Incerti. Proprio un bel lavoro.
alebi
28 Luglio 2017 at 17:30
Dipende da quali siano gli obiettivi della IAAF: valorizzare l’atletica e tutte le sue manifestazioni oppure far parlare di sè, anche negativamente, purchè se ne parli…. In quest’ottica avrei limitato la qualifica alle prime 8 del mondiale di staffette (valorizzando appunto una manifestazione sulla carta interessante ma nella pratica molto vicina a giochi senza frontiere speciale vacanze ai Caraibi) e scelto le ulteriori otto in base alla media dei due tempi migliori annuali. Le opportunità per correre le staffette ci sono già durante l’anno e nessuno vieta che vengano inserite anche nelle varie tappe di Diamond. Così si eviterebbero anche le gare ad hoc, all’ultimo minuto, dove si sa che tempo si deve fare e magicamente lo si fa. Ben diverso sarebbe doverne fare almeno due, il che presuppone anche che ci debba essere un minimo di lavoro (e di serietà) dietro alla staffetta. Poi, per carità, gli esiti “comici” per le staffette sono sempre dietro l’angolo, ma questo succede sia nel poco rinomato World Relays che in mondiali e Olimpiadi.
ale sandro
28 Luglio 2017 at 18:48
Secondo me la Iaaf sta riuscendo già ora nel secondo degli obbiettivi che hai espresso.
Con decisioni tipo quella di puntare su una manifestazione estemporanea qualificante a giochi e mondiali, dove può succedere di tutto e dare la metà dei pass disponibili in un colpo solo.
Non so, non la vedo una gran mossa per spingere le squadre a migliorarsi e perfezionare i cambi. La vedo più come una situazione che enfatizza il rischio lotteria.
Giusto fare la media dei due migliori tempi. Ma visto che nulla vieta di portare le gare di staffetta nei meeting importanti, magari sfruttare queste occasioni e premiare alcune delle migliori in tal senso non sarebbe certamente una cosa peggiore di ciò che si è visto a riguardo.
Poi vabbè, il giorno che la Iaaf organizzerà un calendario di gare ben distribuito, dalla fine della stagione indoor fino a fine estate, sarà sempre una gran cosa.
Ovviamente i miei sono pareri molto personali, perchè vedo che in giro ci si lamenta però alla fin fine non si vuole mai cambiare.
L’atletica la seguirò lo stesso comunque facciano, pure con i concorsi in perenne differita 😀
alessandro83
27 Luglio 2017 at 18:26
grazie per queste bellissime delucidazioni, ne approfitto e vi chiedo qual’è la situazione attuale di:
Chesani, Greco, Rossit, Hooper (non ricordo se convocata o meno), Galvan, Lambrughi e Fassinotti
grazie mille
alebi
28 Luglio 2017 at 10:04
Hooper è convocata sui 200 grazie ai Target Numbers. Galvan dopo la bellissima stagione scorsa ha subito un intervento ed è tornato solo a luglio, sui 200 (tra l’altro con tempi già molto interessanti). Peccato un po’ tardi per tentare qualsiasi partecipazione mondiale. Anche Fassinotti è tornato a giugno (in Coppa Europa) dopo un lungo anno di gravi problemi fisici. A differenza di Tamberi, però, non è riuscito a saltare quel 2.28 che avrebbe forse aperto speranze per i Target Numbers, ma è importante che da ora possa tornare ad allenarsi con continuità e secondo me per l’anno prossimo tornerà ai suoi livelli. Chesani onestamente non so, lo sento nelle telecronache in Diamond League (tra l’altro molto competente) e dice sempre di avere problemi, ormai sono due stagioni… Rossit ha avuto una stagione totalmente opaca, niente indoor e pochi e modesti salti outdoor. Informazioni non ne girano così come per Greco che sembra finito in un buco nero. Lambrughi ha fatto un’ottima stagione, su tempi sempre costanti. Ha avuto uno stop prima della Coppa Europa (dove infatti ha corso Bencosme) ma non sembrava nulla di grave. Ad oggi è dentro coi Target Numbers tra gli ultimissimi posti disponibili e credo non sia ancora stato confermato dalla nazionale appunto perchè si aspettano prima le ufficializzazioni degli altri posti in graduatoria (in parole povere qualche nazione potrebbe iscrivere un unico atleta proprio nei 400h e lì Lambrughi perderebbe il diritto). Io mi aspetto che poi a Londra ci sarà, a meno che quel fastidio non si sia rivelato più grave del dovuto ma, come sempre, notizie a riguardo non ce ne sono state.
alessandro83
31 Luglio 2017 at 22:45
Grazie alebi, scusa se ti rispondo solo adesso, ma grazie mille… manca solo l’analisi su chiara rosa, e sul salto il lungo dove portiamo… paradossalmente il numero 4, poi sei completo… e ti ringrazio sinceramente
alebi
1 Agosto 2017 at 09:57
Guarda Chiara Rosa ormai è fuori dal giro della nazionale (giusto la Coppa Europa perchè qualcuno ci deve per forza andare), forse per le troppe controprestazioni o forse è stata lei stessa, arrivata ad una certa età, a concordare la scelta. Di certo il minimo non l’ha fatto e forse non sarebbe nemmeno rientrata coi Target Numbers. Il problema è che lei rimane comunque la capolista italiana, ma non tanto per super meriti suoi (ci mancherebbe, comunque lei lancia)… è che lo è di una specialità che definire depressa è un eufemismo. L’unico prospetto è la Giampietro che purtroppo proprio quest’anno ha avuto un anno di involuzione (ha faticato addirittura ad entrare in finale a Grosseto, campionati che avrebbe potuto anche vincere). Ovviamente è presto per tirare le somme sulla giovane pesista ed un anno un po’ così è sempre da mettere in conto. Spero però che non venga lasciata allo sbaraglio. E magari l’anno prossimo, FINALMENTE, anche la Legnante potrà tornare a lanciare con loro. Ne abbiamo assoluto bisogno, anche solo per la grinta agonistica di Assunta (che come misure è oggi al pari della Rosa, con tutti i distinguo del caso).
Il capitolo salto in lungo maschile è pieno di sfaccettature.
E’ ingeneroso (e anche poco veritiero) definire Ojaku il numero 4 italiano. Di certo ha pescato il jolly con quel salto a 8.20 (quindi innanzitutto unico italiano con minimo mondiale acquisito… salto che onestamente però qualche dubbio lo fa venire, visto che è molto ma veramente molto oltre le capacità finora espresse) ma è stato anche il più costante attorno al 7.90, saltato più volte in stagione. Ricordo, ad esempio, una bella progressione al Golden Gala, dove poi è arrivato ancora a questa misura. Però, ecco… Prima considerazione: ho parlato di “progressione” e infatti Ojaku ha bisogno di più salti per arrivare a questa misura mentre in una qualifica internazionale (oltre a non bastare come misura) devi essere in grado di saltare subito ad un certo livello (e infatti a Lilla, pur in progressione, si è dovuto presto fermare). Questa capacità, mi sento di dire, ad oggi ce l’ha solo Randazzo. Personalmente considero il siciliano il vero numero uno italiano e mi piace il fatto che, nonostante qualche fastidio patito in stagione, non sia comunque mai sceso sotto i suoi standard, raggiungendo sempre l’obiettivo minimo prestabilito. Non ha però saltato una misura sufficiente per rientrare, nè come minimo nè come TN.
Tralasciamo Howe che ha dato tantissimo in passato ma che ormai, con i gravissimi infortuni patiti, non lo si può considerare ancora un fattore (sono contentissima che salti ancora ma non è giusto pretendere chissà cosa, meglio lasciarsi stupire dagli eventuali bei risultati), Jacobs è finora, ahimè, ancora un talento inespresso e in quanto inespresso non è giusto considerarlo, ad oggi, il numero uno o due o tre che dir si voglia. Ci vogliono i fatti. Magari dirò qualcosa fuori dal coro, però Jacobs salta pochissimo e sempre sulle stesse pedane (Ancona’s magic). Un saltatore invece deve avere tanta, ma tanta esperienza per potersi adattare e per non scoprire, nel momento clou, di “non sapere cosa sia successo”. E per confermare ciò outdoor non si è mai visto, non ha fatto una gara che fosse una (una batteria sui 100m a Trieste e poi nemmeno si è ripresentato… poi perchè i 100m… siamo di nuovo di fronte ad un atleta che tenta di tenere il piede in due scarpe senza riuscire a calzarne una? ma non aveva voglia anche solo di tentare sto benedetto minimo per Londra?). Notizie ovviamente non si hanno, ma sicuro mi si dirà che era infortunato. Perchè gli atleti italiani (quindi non solo lui, sia chiaro) si allenano, si allenano, si allenano e poi si infortunano. Dovrebbero gareggiare molto di più e allenarsi di meno, forse ne guadagnerebbero in esperienza e in salute (ah, una marea di atleti di livello internazionale sta continuando a gareggiare a pochi giorni da Londra).
Vorrei finire con due notizie che rano rimaste in sospeso. Effettivamente Lambrughi è rimasto fuori perchè El Salvador, Mozambico, Pakistan e… Papua Nuova Guinea (!!!!) hanno iscritto un solo atleta e proprio sui 400H…. Io sono sconvolta… Un centista lo trovi dappertutto… ma uno che corra i 400H…. Una gara che richiede tecnica e allenamenti specifici… Concedetemi il “pazzesco”!!!
Anche le nostre due 4×100 sono rimaste fuori perchè ne hanno ripescata solo una per gara. Spiace, ma qui la cosa andava gestita molto diversamente.
Io non vorrei che alla fine ci sia la fregatura di non veder partire alcuni atleti/squadre… Penso soprattutto alla gara di Lambrughi… Mi spiace veramente troppo per lui, che per il secondo anno consecutivo vive una fregatura che non si merita.