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Atletica, Usain Bolt: “Ai Mondiali per vincere 100m e staffetta, poi mi ritiro: non ho più nulla da dare. Futuro? Allenatore o il calcio”

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Usain Bolt è pronto per il vero debutto stagionale. Dopo la passeggiatina nella sua Giamaica e l’uscita facile di Ostrava, il Fulmine sarà impegnato in Diamond League: venerdì sera, infati, scenderà in campo a Montecarlo per l’undicesima tappa del massimo circuito internazionale di atletica leggera.

Il simbolo di tutto lo sport si sta preparando ai Mondiali di Londra al termine dei quali si ritirerà: quello nel Principato sarà l’ultimo meeting della sua carriera! I 100m di Monaco entreranno nella leggenda e c’è anche la possibilità che arrivi una sconfitta vista la forma non esaltante di Bolt e la presenza di atleti di livello come Simbine, Ujah, Young e Belcher

 

Il Campione del Mondo e Olimpico ha rilasciato alcune dichiarazioni ala Gazzetta dello Sport alla vigilia dell’evento: Dopo la volata di Ostrava sono andato a Monaco di Baviera a farmi visitare dal mio medico di fiducia che ha certificato dei problemi alla schiena. Me li ha risolti, mi sono allenato due settimane in Germania e anche se la forma non è ancora delle migliori, adesso sto molto meglio. Da qui al via dei Mondiali mancano ancora 15 giorni: il tempo necessario per tornare a essere competitivo e provare a vincere 100 e 4×100. Inseguirò il titolo sulla distanza più corta per rifarmi di quello perso ai Mondiali di Daegu 2011 a causa di un’inaudita partenza falsa. Correrò anche la staffetta ma poi, in accordo con il mio manager Ricky Simms, mi farò da parte. Mi ritirerò a 30 anni, in giovane età, perché credo di aver ormai vinto tutto quel che avrei potuto e non ho più molto né da chiedere né da dare. Sono nella situazione in cui si trovò Michael Johnson: la sua decisione di andare in pensione allora mi stupì, ora la comprendo perfettamente. Vorrei solo riuscire a tirar giù il sipario vincendo“.

Sul suo futuro: “Ho tante proposte e le valuterò, ma la sola cosa certa è che rimarrò vicino al mondo dell’atletica. Coach Mills mi ha proposto di diventare suo assistente, è una buona possibilità, anche perché prima o poi si ritererà anche lui… Poi finalmente, avrò più tempo da dedicare alla mia fondazione. Diventare giocare di calcio? L’idea continua ad affascinarmi, ma non so se avrò ancora voglia di far fatica“.

Sul futuro dell’atletica, invece: “Non fatemi dire chi sarà il nuovo Bolt, ho imparato che è meglio non sbilanciarsi. Un nome, però, voglio farlo: quello di Wayde Van Niekerk. Ho visto come si allena, ho visto talento e qualità. Volendo potrebbe fare ottime cose anche sugli 800m. Ma sia chiaro: contro il miglior Usain non avrebbe mai vinto“.

 

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