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Basket, continua la guerra Euroleague-FIBA: nessuna pausa per le Nazionali. La Federazione risponde: “Violati gli accordi”

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La guerra Euroleague-FIBA, che va avanti da molti anni e che ha caratterizzato la scorsa estate, è tornata, ammesso che fosse finita. È cosa nota che tra l’organismo che regola la più importante competizione europea per club e la Federazione Internazionale non corra buon sangue: la lunga battaglia è culminata lo scorso anno con la scissione definitiva. Euroleague infatti, ha reso le proprie competizioni chiuse ed indipendenti, definendo un proprio calendario, un proprio sistema di qualificazione e staccandosi definitivamente dall’egida della FIBA, dopo che all’inizio degli anni 2000 le due parti avevano raggiunto una sorta di accordo. All’origine della separazione, la decisione, unilaterale secondo Euroleague, della Federazione di stravolgere il calendario delle nazionali a partire dal 2017: dopo gli Europei infatti, verranno introdotte delle finestre di dieci giorni nel corso della stagione, riservate alle qualificazioni per la Coppa del Mondo.

La guerra promette quindi di ritornare più che mai protagonista: nei giorni scorsi la Euroleague ha ufficializzato il calendario della prossima stagione. La regular season dell’Eurolega comincerà il 12 ottobre per terminare il 6 aprile e, come prevedibile, non ci sarà alcuna sosta per le nazionali. L’organizzazione governata da Jordi Bertomeu infatti, ha deciso di seguire la scia di NBA ed NCAA, che non concederanno i propri giocatori per le qualificazioni mondiali. Non si tratterebbe però, di un divieto assoluto: l’Eurolega infatti, non si fermerà, ma nel comunicato si legge che viene comunque lasciato il diritto di scelta ai giocatori.

La risposta della FIBA, ovviamente, non si è fatta attendere ed è arrivata stamattina mediante un comunicato. Innanzitutto, secondo la Federazione, è stato rotto l’accordo del novembre 2016 in cui la Euroleague prometteva di non ostacolare o limitare la partecipazione dei giocatori alle finestre per le qualificazioni mondiali. Come detto, non si tratta di un divieto assoluto: secondo la FIBA però, l’organizzazione di Bertomeu si è deresponsabilizzata, lasciando tutto nelle mani dei giocatori e creando un potenziale conflitto tra questi ultimi, i club e le Federazioni Nazionali. Nel comunicato viene infatti precisato come il nuovo calendario internazionale sia stato approvato da tutte le Federazioni Nazionali nel lontano 2014 e pubblicato nel 2015: la Euroleague ha invece, durante questo tempo, deciso addirittura di allargare il proprio calendario, senza adeguarsi e scartando le possibilità di far cominciare la competizione prima (ma troppo a ridosso degli Europei) oppure farla terminare dopo (ma troppo a ridosso dei playoff dei campionati).

Sembra quindi che assisteremo all’ennesimo capitolo di una saga che va avanti da molto, troppo tempo. Da un lato la FIBA, che dovrebbe essere l’organismo supremo a livello internazionale ma che paradossalmente non riesce a far valere il suo potere e le sue decisioni, e dall’altro la Euroleague, che al contrario cerca di imporre a tutti i costi il proprio appeal ed il proprio potere (economico). Una guerra che sta danneggiando sempre di più i tifosi, gli appassionati e l’immagine del basket europeo, che continuerà a giocarsi principalmente nelle aule di tribunale piuttosto che in campo. 

 

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: pagina Twitter FIBA

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