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Basket, Mondiali Under19 2017: l’Italia ha vinto l’argento. Ma questi sono ragazzi d’oro che meritano di poter brillare

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Abbiamo ancora negli occhi l’avventura della nostra Nazionale ai Mondiali di basket Under19. Un gruppo di ragazzi, pieni di talento ma ancor di più di cuore, grinta e determinazione, che hanno fatto sognare tutti gli appassionati, arrivando fino alla finale iridata ed arrendendosi solo alla straripante qualità del Canada, che ha vinto un titolo più che meritato. Perdere una finale lascia comunque un po’ di amaro in bocca, questo è certo. Ma l’Italia deve essere orgogliosa di quanto fatto e guardare con fiducia al futuro: questa medaglia d’argento è la dimostrazione che quella ostinata tendenza ad acquistare giocatori stranieri, oramai dilagante nel nostro Paese, può e deve essere invertita. I giovani azzurri ci sono, lo hanno detto a gran voce con il secondo posto ai Mondiali e meritano considerazione e di essere messi nelle condizioni giuste per poter brillare.

I destini dei giocatori che hanno disputato ieri la finale saranno certamente differenti, inutile negarlo. La maggior parte dei giocatori del Canada è destinata ad un futuro, più o meno da protagonista, in NBA (RJ Barrett su tutti). Questo però, non deve togliere merito ai nostri talenti: i ragazzi italiani dovranno certamente proseguire il loro percorso di crescita ed il Mondiale è stato solo una tappa, seppur importantissima, in questo senso. Le qualità che hanno dimostrato in questi giorni però, fanno ben sperare. Innanzitutto, per quanto riguarda la Nazionale: il nucleo di questo gruppo proseguirà il prossimo anno nell’Under20 e diventerà quindi, il principale bacino da cui attingere per l’Italia del futuro.

Su tutti, Tommaso Oxilia e Lorenzo Bucarelli, riusciti a guadagnarsi un posto nel miglior quintetto del Mondiale. Il primo è cresciuto nella Virtus Bologna e quest’anno ha giocato con le V nere in A2: a proposito di talento da non disperdere, pare proprio che, nonostante la promozione, sia destinato a rimanere nella seconda serie. Anche Bucarelli milita in A2, con Siena: il capitano azzurro è infatti cresciuto nelle giovanili della Mens Sana ed ora è protagonista con la prima squadra. David Okeke e Riccardo Visconti invece, i due talenti più brillanti e di prospettiva di questo gruppo, hanno invece già debuttato nella massima serie. Il primo è un lungo atletico ed esplosivo, grazie ai suoi 200 centrimetri ed alle sue braccia lunghe: nel finale di stagione è riuscito ad assaggiare con continuità il palcoscenico della serie A con la maglia di Torino. Visconti invece, cresciuto a Venezia, ha ormai accumulato esperienza anche a livello internazionale, dal momento che quest’anno è stato spesso utilizzato da De Raffaele in Champions League.

Anche Lorenzo Penna ed Alessandro Pajola, come Oxilia, fanno parte del settore giovanile della Virtus Bologna ed hanno avuto, quest’anno, l’opportunità di giocare con la prima squadra. E ancora Davide Denegri, messosi in evidenza in questi Mondiali dopo l’ottima stagione a Casale Monferrato in A2. Oppure Andrea Mezzanotte, visto a Treviglio, e Guglielmo Caruso, classe ’99 tesserato per Moncalieri. Insomma, il talento c’è, la determinazione e la voglia pure, merci assai rare per dei ragazzi così giovani. Forse tra loro non c’è la prossima stella assoluta, i prossimi Gallinari o Belinelli, ma il punto è proprio questo: aspettarsi questo vuol dire bruciare in partenza questi ragazzi. Il talento va coltivato, allenato e soprattutto messo nelle condizioni di potersi esprimere. Questi talenti meritano una chance, vera, non imposta da regole, vedi la serie A2. Riusciranno ad ottenerla oppure questa rimarrà soltanto l’ennesima bella storia da raccontare?

 

alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: pagina Twitter FIP

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