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Basket, NBA: la scelta di Danilo Gallinari. Ai Clippers troverà, oltre a parecchi soldi, il tanto desiderato titolo?
È notizia di due giorni fa la scelta di Danilo Gallinari di unirsi ai Los Angeles Clippers. Il giocatore italiano aveva da tempo deciso di uscire dal contratto che lo legava ai Denver Nuggets e per quanto avesse dichiarato che la franchigia del Colorado rappresentasse la sua prima scelta, aveva comunque l’intenzione di guardarsi intorno. Detto, fatto. È bastato un colloquio con Doc Rivers (ed una ricca offerta) per convincerlo a volare verso la California. Los Angeles più precisamente, sponda Clippers. Una scelta accolta con animi contrastanti da parte dei tifosi italiani, desiderosi di vedere (finalmente) vincere Gallinari.
La scelta, dicevamo. L’azzurro sentiva la necessità di cambiare aria. Le sei stagioni e mezzo a Denver, vissute sempre con la speranza che la squadra decollasse da un momento all’altro, non hanno portato ciò che lui si aspettava. Dal punto di vista personale sono state sei annate, al netto di un brutto infortunio e due operazioni al ginocchio, molto positive. Gallinari è entrato nei radar di parecchie squadre NBA di alto profilo, oltre che nelle grazie di molti addetti ai lavori. Tutti, oltreoceano, si sono accorti delle sue straordinarie doti tecniche. Danilo negli anni è diventato il trascinatore dei Nuggets. Dal punto di vista della squadra però, le promesse (e le premesse) non sono state mantenute: Denver non è mai stata una seria contender al titolo e durante l’arco di tempo in cui l’azzurro è stato in Colorado non è mai andata oltre il primo turno di playoff (tre volte).
L’ambizione. Gallinari ha sempre dichiarato di voler vincere, senza mezzi termini. Lo dice a gran voce prima di ogni estate con la maglia della Nazionale e lo ripete quando si parla della sua carriera NBA. Anche nelle scorse settimane, avvicinandosi alla free agency, lo aveva ribadito fortemente: “voglio vincere il titolo, non scelgo in base ai soldi”. La sua scelta dunque, stona (e parecchio) con le sue parole. Per carità, ha le sue validissime motivazioni: un contratto triennale da 65 milioni fa sicuramente gola ed è meritato per quanto il Gallo ha fatto vedere sui parquet americani. Ma davvero i Clippers possono regalargli la possibilità quantomeno di lottare per il titolo? La risposta, al momento, è no. Decisamente. Non nel giro di tre anni almeno.
I Los Angeles Clippers infatti, sono una squadra che sta cercando di mantenersi competitiva ad alto livello dopo la traumatica separazione da Chris Paul. CP3 ha deciso di abbandonare la California per passare a Houston. Alla franchigia di Los Angeles si è aggiunto Jerry West, che sta provando ad aiutare la squadra a rimanere ad alti livelli. Per farlo, i Clippers hanno deciso di puntare su Blake Griffin: sarà lui il volto della franchigia, come testimonia il contratto quinquennale a 172 milioni di dollari. La storia recente però, dimostra che l’addio di una superstar come è CP3, un giocatore al centro del sistema, sconvolge profondamente gli equilibri di una squadra, attesa da anni duri: l’ultimo esempio sono i Miami Heat che, dopo l’addio di LeBron James, avevano deciso di puntare forte su Chris Bosh rimanendo però delusi (aldilà dei problemi di salute che poi hanno costretto il giocatore al ritiro).
Le alternative. Boston, su tutte. I Celtics erano fortemente interessati a Gallinari (e non erano i soli), ma nei piani della squadra del Massachusetts l’azzurro era in seconda posizione, dopo Gordon Hayward. L’uno non escludeva l’altro, certamente, ma le attenzioni economiche erano sicuramente maggiori per l’oramai ex giocatore di Utah, che infatti ha scelto i Celtics. Peccato, verrebbe da dire, perché se Boston era già una forte contender ad Est, con l’arrivo di Hayward ed una Eastern Conference parecchio indebolitasi lo diventa ancora di più. Con Gallinari poi, avrebbe potuto colmare ancor di più il gap con i Cleveland Cavaliers. Senza contare la maturazione, negli anni che verranno, dei tanti giocatori scelti al Draft recentemente, che fanno dei Celtics sicuramente un’alternativa migliore, soprattutto nel lungo periodo.
Quale sarà dunque il futuro dei Los Angeles Clippers e di Danilo Gallinari? Non è dato saperlo. La squadra, con l’azzurro, completa una frontline di tutto rispetto, con Griffin e DeAndre Jordan. Il Gallo sarà probabilmente la riserva del primo, garantendo minuti di qualità e tanti punti dalla panchina. La sua versatilità poi, consentirebbe a Rivers di schierarlo anche da ala piccola. Le difficoltà sono nel backcourt: senza Chris Paul manca il faro, il leader, il portatore di palla e colui che risolve le situazioni più complicate. Come vuole il contratto, il ruolo di trascinatore ora spetterà (con le dovute differenze) a Griffin. Sicuri che ci riuscirà? D’altronde parte del suo rendimento è sicuramente dipeso dal talento di CP3. Voci vogliono i Clippers alla ricerca di un playmaker tra Derrick Rose e Rajon Rondo. Potrebbero restare solo voci, visto lo spazio salariale esiguo della squadra di Los Angeles, ma chissà. Al momento però, sembra proprio che Gallinari dovrà attendere per lottare per il titolo che tanto desidera. A 28 anni, questo poteva essere il momento buono per fare una scelta diversa, non soltanto economica. Con la speranza però, che il campo possa dargli ragione.
alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Ciamillo FIP