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Calcio, Europei Under21 2017: il trionfo della Germania. Una lezione per Spagna ed Italia

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La 21esima edizione del Campionato Europeo di calcio Under21 è andata in archivio ed ancora riecheggiano le grida di gioia ed i festeggiamenti della Germania campione d’Europa bissando il titolo del 2009. I tedeschi, sfavoriti alla vigilia della finale, hanno superato 1-0 la ben più quotata Spagna grazie ad una rete di Mitchell Weiser e posto un altro sigillo rappresentativo della grandezza del movimento calcistico teutonico in questo momento. Nonostante, infatti, una parte della rosa a disposizione di Stefan Kuntz sia andata in Russia per la Confederations Cup, la sostanza non è cambiata ed il trofeo è tornato entro i confini germanici.

Una lezione di gioco per tutti quella impartita dai ragazzi allenati da Kuntz. La grande organizzazione in mezzo al campo, asfissiando le forti fonti da gioco iberiche, ha portato ad un primo tempo dominato e chiuso meritatamente in vantaggio. Poi, nella ripresa, quando era prevedibile una reazione delle Furie Rosse, i tedeschi sono riusciti a compattarsi ancora di più, vincendo tutti o quasi i contrasti e non dando modo al rivali di trovare la via della rete.

Umiltà e saper soffrire. Sono state queste le armi dei nuovi campioni continentali guidati dalla sapiente regia di Maximilian Arnold, semplicemente sontuoso ieri e nettamente vincitore del confronto con Saul, quasi una comparsa nell’atto conclusivo. Dai piedi del centrocampista, infatti, sono partite buona parte delle azioni offensive teutoniche, dando sempre i tempi giusti alla manovra e coprendo ottimamente davanti alla difesa. Un giocatore universale.

Atteggiamento che avrebbe potuto e dovuto essere messo in atti dai nostri Azzurrini, sconfitti 3-1 in semifinale dagli spagnoli a cui però è mancata la stessa determinazione negli ultimi metri e la voglia di soffrire. L’espulsione di Roberto Gagliardini e l’essere rimasti in 10 nel momento decisivo del confronto è stato un segnale inequivocabile di immaturità al cospetto di un avversario forte. La Germania invece non si è mai scomposta, assorbendo le sfuriate iberiche e tramutando un sogno in realtà. Un modello da imitare.

giandomenico.tiseo@oasport.it

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