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Canoa Velocità, Europei 2017: la consacrazione della canadese, kayak ok ma serve il salto di qualità
Anni di elogio del settore e nel weekend la consacrazione. La canadese azzurra è entrata in un’altra dimensione agli Europei di Plovdiv. Lo ha fatto grazie ai fratelli Nicolae e Sergiu Craciun, splendidi terzi nella specialità olimpica del C2 1000 metri. Scalfita nella leggenda, la prova dei fratelli d’Italia premia quanto fatto dal veterano Sergiu, classe 1984 che può considerarsi il capostipite della rinascita del movimento azzurro in questi anni. A rendere tutto più bello è infatti la perseveranza di Sergiu, spodestato nel C1 da Carlo Tacchini e capace di realizzare il sogno dell’intera famiglia Craciun: vedere i due fratelli insieme sul podio.
A proposito di Tacchini, il poliziotto verbanese ha preso (giustamente) con il sorriso il quarto posto nel C1 1000 metri. Il risultato che bissa quello in Coppa del Mondo a Szeged conferma quanto affermato in queste settimane. L’atleta delle Fiamme Oro è entrato in una nuova dimensione e ha tutto per continuare la scalata. I Mondiali di Racice di fine agosto potrebbero rappresentare l’occasione giusta per un ulteriore step.
Dopo decenni di dominio, è costretto invece a inseguire il settore kayak, per il quale non mancano tuttavia le note positive. La prima riguarda il K4 500 metri di Alberto Ricchetti, Alessandro Gnecchi, Mauro Crenna e Mauro Floriani. Gli azzurri nella nuova specialità olimpica puntavano all’ingresso in finale. Obiettivo centrato con una rimonta in semifinale entusiasmante e una ottava piazza in una finale equilibratissima. Una posizione meglio e ennesima conferma ad alti livelli per Nicola Ripamonti e Giulio Dressino. In questo caso però al K2 1000 metri manca ancora il tanto atteso salto di qualità per i due finanzieri che devono limare ancora qualcosa per avvicinare la zona medaglie.
Peccato non aver potuto vedere all’opera invece il K4 500 femminile per il forfait di Cristina Petracca. Il quinto posto di Susanna Cicali e Francesca Genzo nel K2 200 metri testimonia che qualcosa si sta muovendo nel movimento rosa. Per competere nelle specialità olimpiche servirà però ancora parecchio lavoro.
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