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Formula 1
F1, analisi GP Austria 2017: Mercedes e Ferrari divise da millesimi, Red Bull e Haas sugli scudi, risalgono Force India e Williams, male le Toro Rosso
La Mercedes fa poker in Austria, ovvero quarta vittoria consecutiva da quando si è tornati a correre al Red Bull Ring, ma Valtteri Bottas ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio di un Sebastian Vettel che gli è arrivato letteralmente negli scarichi. Un secondo posto importante per il tedesco che allunga in classifica su un Lewis Hamilton che ha combatutto più con le proprie gomme che con gli avversari, mentre Daniel Ricciardo strappa un terzo posto dopo una gara brillante. Tutti i primi della classe hanno guidato al massimo, disputando un GP d’Austria veramente di altissimo livello, nonostante gli pneumatici fossero pesantemente condizionati dal blistering. Force India e Williams, dopo tre sessioni di prove libere negative si riprendono in gara, mentre la Haas piazza una vettura in sesta posizione. Passi indietro per Renault e Toro Rosso.
MERCEDES – Valtteri Bottas centra la sua seconda vittoria in carriera e per ottenerla ha dovuto fare i salti mortali. Al via compie una partenza ai limiti del soprannaturale (non incorre nel jump start per millesimi) e da lì in avanti completa 41 giri sulla UltraSoft nei quali scava un margine di oltre 8 secondi su Sebastian Vettel. Da quando monta le SuperSoft le cose si complicano e, anche per colpa di un notevole blistering, cede decimi su decimi al tedesco della “Rossa” che, con un paio di giri in più poteva andare a vincere. Discorso differente per Lewis Hamilton che, partendo ottavo, sperava in una rimonta rabbiosa che, tuttavia, non c’è stata. Il quarto posto finale è un brodino al termine di un fine settimana dal quale doveva, e poteva, ottenere di più. Il primo stint con le gomme “rosse” non gli permette granchè, mentre con le “viola” fissa il record sul giro in 1:07.4, ma non riesce ad avere la meglio di Daniel Ricciardo per salire sul podio. Le gomme non gli hanno dato una mano, mentre la Power Unit Mercedes spinta al massimo l’ha sorretto nei sorpassi. La W08 è tornata, dopo un avvio di stagione nel quale la Ferrari si faceva preferire.
FERRARI – Sebastian Vettel non vince, ma può sorridere. +20 in classifica generale su Lewis Hamilton: un bottino non da poco, contando che è stato rimpolpato su due piste, Azerbaijan e Austria, che favorivano le “Frecce d’Argento”. È mancato davvero poco, forse un giro, al quattro volte campione del mondo per vincere, ma contro un ottimo Bottas c’era poco da fare. Una chance poteva essere il via, ma non c’è stata storia. Il numero 5 cresce con il passare dei giri, ma l’importante per lui era sapere che il rivale diretto era dietro. Kimi Raikkonen ha completato un weekend difficile, ma anch’esso in crescita. Ben 45 giri sulle UltraSoft hanno permesso al finlandese di rendersi protagonista per qualche giro, ma non riesce a tenere dietro Bottas e la vittoria di Vettel, forse, se ne va in quella occasione. La vettura, comunque, dimostra di essere un vero e proprio “animale da gara” ed è in grado di tenere testa ad una Mercedes che, dopo un inizio di stagione non impeccabile, ha risolto quasi tutti i suoi problemi ed è tornata in primissima fila.
RED BULL – Ancora un podio, il quinto consecutivo, per Daniel Ricciardo che, dopo un fine settimana complicato, porta la sua Red Bull a competere fianco a fianco, giro veloce a giro veloce, contro i migliori. E non era certo facile da dirsi. Max Verstappen finisce l’avventura in curva 1 (dopo, va detto, una brutta partenza), proprio davanti alla tribuna con i suoi tifosi, e colleziona il quinto ritiro nelle ultime sette gare. In classifica il distacco diventa abissale, 107 punti a 45, e il tutto non può certo far sorridere l’olandese. Anche perchè la vettura, come detto, sta facendo importanti passi in avanti. A inizio campionato faceva fatica a non venire doppiata da Ferrari e Mercedes, negli ultimi appuntamenti, invece ha dimostrato di essere sulla buona strada. Ricciardo sta capitalizzando ogni occasione (come la vittoria di Baku) ma il futuro sembra puntare al sereno per la scuderia di Milton Keynes.
HAAS – Torna dal Red Bull Ring come quarta forza del lotto e, senza i problemi di ieri in qualifica, era in grado di portare entrambi i piloti ampiamente nei primi 10. Romain Grosjean conquista un sesto posto da leccarsi i baffi, mentre il suo compagno Kevin Magnussen dopo il ko delle sospensioni di ieri, oggi è stato appiedato anche dal motore. La nuova Power Unit Ferrari ha fatto fare un bel salto in avanti al team statunitense. Vedremo se riuscirà a ribadirsi anche a Silverstone.
FORCE INDIA – Fino all’avvio delle qualifiche di ieri il fine settimana austriaco sembrava da mani nei capelli. Sergio Perez vedeva più da vicino le Sauber rispetto alle Red Bull, mentre Esteban Ocon galleggiava fuori dalla zona punti. Dalla Q1, invece, la vettura tinta di rosa ha cambiato marcia ed è tornata in posizioni migliori. Non un Gran Premio indimenticabile, ma ancora punti pesanti in classifica.
WILLIAMS – Più o meno lo stesso discorso lo si può fare per le vetture del team di Sir Frank Williams. Una rimonta resa possibile dalla carambola accaduta al via in curva 1. Sono, infatti, sedici le posizioni recuperate da Felipe Massa e Lance Stroll (otto a testa) in un colpo solo, che hanno permesso loro di disputare una gara ideale con la strategia scelta dal brasiliano (con gomme Soft). Un nono e un decimo posto che valgono oro, viste le premesse.
RENAULT – Undicesimo Jolyon Palmer, mentre Nico Hulkenberg è tredicesimo. Vedere il tedesco arrivare dietro al compagno è già di per sè una notizia, ma il suo GP è stato subito in salita, per colpa di una pessima reazione al semaforo verde. Per il resto solita gara abbastanza anonima per la scuderia francese che proprio non riesce a lasciare il segno di questo 2017.
MCLAREN – Arriva una sola vettura al traguardo, ma per una volta il ritiro di Fernando Alonso non è dovuto a noie meccaniche. Lo spagnolo, infatti, viene eliminato nella frenata di curva 1 per colpa di Daniil Kvyat, mentre il suo vicino di box, Stoffel Vandoorne, chiude dodicesimo anche per colpa di un “Drive Through” per bandiere blu non rispettate. Qualche punto poteva arrivare ma, per un motivo o per un altro, anche il GP d’Austria dice male al team di Woking.
SAUBER – Come sempre le due vetture svizzere monopolizzano le ultime posizioni ma, quantomeno, giungono al traguardo. La stagione è ormai delineata, ci sarà ben poco da sorridere per Marcus Ericasson e Pascal Wehrlein.
TORO ROSSO – Giornata da incubo per la scuderia di Faenza, sin dal semaforo verde. Carlos Sainz, infatti, si addormenta al via e rovina una gara che, tuttavia, non concluderà nemmeno. Passano pochi metri e il suo compagno proveniente dalla Russia, centra Alonso in curva 1 e lo fa fuori. Kvyat si deve ritirare a pochi chilometri dall’arrivo per completare una gara da dimenticare in fretta.
alessandro.passanti@oasport.it
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