Formula 1

F1, analisi qualifiche GP Ungheria 2017: doppietta per un’ottima Ferrari, mentre Mercedes e Red Bull faticano, bene Hulkenberg e McLaren, male Haas e Force India

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Un sabato tinto di rosso quello dell’Hungaroring, con una doppietta tutta Ferrari che, probabilmente, non si materializzava nemmeno nei sogni dei tifosi della scuderia di Maranello. Il dominio è stato notevole, con le Mercedes che non possono fare meglio della seconda fila, davanti a una Red Bull che completa la terza, dopo un deciso passo indietro rispetto a ieri. Ottime prove per la McLaren che scatterà in quarta fila, grazie alla penalizzazione di cinque posizioni comminata a uno strepitoso Nico Hulkenberg, in grado di portare la sua Renault in settima posizione.

FERRARI Il primo passo per affrontare questo GP così fondamentale è stato ampiamente raggiunto. L’imperativo per la scuderia di Maranello era centrare la pole ed è arrivata addirittura una doppietta. Gli aspetti che fanno ben sperare in ottica gara sono diversi: dalla crescita costante nel corso delle varie sessioni, alla capacità in qualifica di piazzare giri veloci uno dopo l’altro, fino al passo gara messo in mostra ieri. Vettel e Bottas si erano dimostrati i migliori sul ritmo e questo sarà un aspetto decisivo, quasi quanto la partenza. Questo, c’è poco da girarci attorno, sarà il secondo aspetto fondamentale del weekend magiaro. Se domani al via le “Rosse” non commetteranno errori (come già accaduto fin troppo in questa stagione) e procederanno in coppia, avranno buone chance di portare a casa la vittoria.

MERCEDESValtteri Bottas chiude a 254 millesimi dalla pole, mentre Lewis Hamilton, nell’unico giro veloce concluso nel Q3 (il primo tentativo l’aveva visto protagonista di un grave errore in ingresso di curva 4) si ferma a 431 millesimi dalla vetta. Un risultato che non può certo soddisfare i due piloti che in classifica inseguono Sebastian Vettel ma che, a quanto pare, era il massimo possibile quest’oggi. La Mercedes in valore assoluto appare leggermente indietro rispetto alla Ferrari e, pensando al passo gara, solamente il finlandese venerdì girava sui tempi del tedesco, con Hamilton più attardato. Se non sapranno inventarsi qualcosa al via la vittoria non sarà semplice.




 

RED BULLPremio “gambero” di giornata. Dopo un venerdì sugli scudi, il team di Milton Keynes ha vissuto un sabato molto più negativo di quanto potesse attendersi. Nel corso della FP3 la vettura ha appiedato Daniel Ricciardo che, nel corso delle qualifiche, non ha potuto fare meglio della sesta posizione, alle spalle di Max Verstappen che è sembrato molto più in palla rispetto al compagno.

RENAULT – Se Vettel merita il premio del migliore di oggi, Nico Hulkenberg si conquista come minimo una menzione. Il tedesco della Renault, infatti, porta la sua vettura giallo-nera in settima posizione a 1,2 secondi dalla vetta, ma domani retrocederà fino alla dodicesima piazza per colpa della sostituzione del cambio. Il suo compagno di squadra, Jolyon Palmer, mette in mostra segnali di ripresa, e sfiora la Q3 per questione di millesimi. Entrambi domani possono puntare ai punti senza problemi.

MCLARENFernando Alonso festeggia nel migliore dei modi il suo compleanno numero 36, chiudendo in ottava posizione (domani salirà in settima) precedendo il compagno di scuderia Stoffel Vandoorne in uno dei migliori sabato della loro annata. La pista non richiede potenza di motore, e la McLaren ne approfitta. Domani sarà obbligatorio portare a casa dei punti, dato che la classifica al momento recita ultima posizione a quota 2 (con la Sauber a 5).

TORO ROSSO – Carlos Sainz si aggrappa con i denti alla decima posizione, mentre Daniil Kvyat si ferma nel Q2, tre posizioni indietro. La vettura di Faenza, dopo il weekend nero di Silverstone, prova a risalire la china ed a centrare punti importanti in una gara che, tuttavia, non sarà semplice.

FORCE INDIA – Qui proprio non ci siamo. La vettura “All-pink” continua a effettuare passi indietro. Dopo diversi GP opachi, in Ungheria iniziano a suonare campanelli d’allarme. Dodicesimo Estaban Ocon, addirittura quattordicesimo Sergio Perez, con una sensazione di poca competitività che, lungo tutto il fine settimana, non sembra passare. Gara in salita.

HAAS – Anche il team americano arranca tra mille problemi. Ottava fila monopolizzata, ma domani la top10 sarà quasi una chimera.

WILLIAMS – Male, se non malissimo. Il team britannico, infatti, saluta Felipe Massa dopo la Q3 e presenta Paul Di Resta dopo quattro anni che non toccava un volante di F1. Il pilota inglese ex Force India, tuttavia, compie un mezzo miracolo, o forse tre quarti, prende in mano la vettura e non arriva nemmeno ultimo, chiudendo la Q1 a pochi decimi da un Lance Stroll eliminato a sua volta.

SAUBER – Sabato terribile. Venire sorpassati (con Marcus Ericsson) da Paul Di Resta nella Q1 (mentre Pascal Wehrlein lo va a precedere per 29 millesimi), uno che non guidava dal Brasile 2013, è una vera e propria onta.

 

 

alessandro.passanti@oasport.it

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