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F1, GP Ungheria 2017: i precedenti della Ferrari all’Hungaroring

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La Ferrari sbarca a Budapest per il GP di Ungheria all’Hungaroring, gara quanto mai fondamentale per il prosieguo della stagione, cercando una vittoria che manca dal GP di Monaco, su un tracciato che, raramente ha regalato grandi gioie alla scuderia di Maranello. Nelle trentuno edizioni disputate del GP di Ungheria (che si è sempre corso sul circuito dell’Hungaroring) le “Rosse” hanno vinto solamente in sei occasioni (contro le undici della McLaren o le sette della Williams) ma, ad onor del vero, sono state tutte vittorie significative e rimaste nella memoria degli appassionati di Formula Uno.

La prima arrivò nel 1989 alla quarta edizione del GP di Ungheria (dopo tre vittorie brasiliane, due con Nelson Piquet e una con Ayrton Senna) grazie ad uno strepitoso Nigel Mansell che, scattato dalla sesta fila, compie una rimonta inesorabile, culminata con il celebre doppio sorpasso su Ayrton Senna e Stefan Johansson in uscita da curva 4.

Dopo diversi anni di egemonia di Williams e McLaren, bisogna aspettare l’era Michael Schumacher per tornare a vedere una Ferrari sul gradino più alto del podio all’Hungaroring. Si passa, infatti, al 1998 e alla vittoria del tedesco con 9 secondi su David Coulthard, propiziata da una aggressiva, quanto azzeccata, strategia ai box.

All’inizio del nuovo millennio (dopo due vittorie di Mika Hakkinen su McLaren) arrivano tre vittorie Ferrari in quattro anni, due di Michael Schumacher e una di Rubens Barrichello. La prima nel 2001, una sontuosa doppietta delle “Rosse” con il sette volte campione del mondo che dominò qualifiche (8 decimi su Coulthard) e gara, con Barrichello che arrivò alle sue spalle in volata proprio davanti allo scozzese.

Nell’edizione successiva Barrichello, scattato dalla pole position, fa suo il Gran Premio con appena 4 decimi sul compagno di scuderia, mentre Ralf Schumacher completò il podio con 13 secondi di distacco.

La terza vittoria di questo filotto arrivò nel 2004 con una doppietta impressionante delle Ferrari grazie alla vittoria di Schumacher davanti a Barrichello, con il terzo classificato, Fernando Alonso su Renault staccato di ben 44 secondi. Un dominio sottolineato dal fatto che solamente cinque piloti completarono i 70 giri senza farsi doppiare.

Dal 2004, tuttavia, bisogna attendere il 2015 per vedere un pilota del “Cavallino” festeggiare in terra magiara (e sarà anche l’ultima occasione). È toccato a Sebastian Vettel, infatti, spezzare questo trend negativo, andando a cogliere la sua seconda vittoria in Ferrari, dopo una corsa nella quale successe letteralmente di tutto. Le Mercedes avevano monopolizzato la prima fila, ma il tedesco li aveva superati con una partenza bruciante. Lewis Hamilton, tentando di attaccare Nico Rosberg, finisce nella sabbia di curva 6 e rovina la sua gara, prima di una serie di emozioni a ripetizione, tra penalizzazioni, forature (Rosberg all’ultimo giro) e il ritiro di Kimi Raikkonen che stava centrando un secondo posto preziosissimo.

L’anno scorso l’Hungaroring fu terreno di conquista per Lewis Hamilton (che ha vinto in ben cinque occasioni su questo tracciato) che vinse davanti a Nico Rosberg e Daniel Ricciardo. Vettel chiuse al quarto posto, mentre Raikkonen fu sesto. Distacchi di mezzo minuto che la Ferrari vuole trasformare in ben altro in questo 2017.
 

alessandro.passanti@oasport.it

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