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Formula 1
F1: Mclaren si rivolge anche alla Ferrari per la fornitura dei motori? Uno schiaffo morale per il team di Woking
“Torneremo a vincere e quando lo faremo, domineremo”. Era così che Ron Dennis, dirigente della McLaren, tre anni fa si era pronunciato sul progetto Mclaren-Honda nell’era dell’ibrido in F1.
A distanza di tre anni, purtroppo per il buon Ron, le cose sono andate diversamente anche se nel suo caso si può dire che non ci si può lamentare. Se infatti, la vettura di Woking, in queste tre stagioni, ha raccolto magre figure, costringendo un campione come Fernando Alonso a navigare nei bassi fondi della classifica portandolo all’esasperazione più di una volta, Dennis dopo 37 anni trascorsi al comando della scuderia è uscito di scena vendendo le sue azioni relative al McLaren Technology Group (MTG) e a McLaren Automotive avendone comunque un ritorno economico.
Di fatto il team che, con la Ferrari, vanta il maggior numero di titoli mondiali vinti è finito in una crisi di identità senza precedenti che il progetto “revival” con i nipponici ha aggravato ulteriormente. In questo momento, la necessità è una: avere una power unit adeguata. Non è un mistero che tra Mclaren e Mercedes, un tempo partner e vincitori di titoli mondiali, si voglia trovare un accordo. Tuttavia la collaborazione vedrebbe il costruttore britannico alla stregua della Williams con propulsori non aggiornati e non della medesima potenza di quelli montanti sulle vetture di Stoccarda.
Pertanto, stamane, l’indiscrezione di Pino Allievi della Gazzetta dello Sport, circa un eventuale trattativa con la Ferrari per la fornitura dei motori, ha in sé tutti i contorni dello schiaffo morale. La grande rivalità esistente tra le due squadre, nella storia, anche per quanto accadde nel 2007 con la famosa spy story, ha sempre reso piuttosto distanti i rapporti. Pertanto se davvero a Woking sono arrivati a tanto, si comprende che la situazione è disperata.
Del resto, a ottobre, sapremo anche il destino di Alonso che, se la situazione non muterà, abbandonerà la nave prima di sprofondare con essa. Le sirene dell’IndyCar potrebbero interessare l’asturiano che tanto bene ha fatto nel suo esordio alla 500 Miglia di Indianapolis. Vedremo se a questi rumours corrisponderanno fatti concreti per un McLaren piombata in un tunnel senza uscita.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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