Formula 1

F1, Mondiale 2017: Ferrari, i motivi per cui continuare a credere nel titolo iridato

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Il Gran Premio di Gran Bretagna, decima prova del Mondiale F1 2017, nonché giro di boa del campionato, ha gettato nello sconforto pressoché totale il seguito ferrarista. Per tutta una serie di motivi: un risultato finale ampiamente deficitario, rispetto alla rivale Mercedes; una situazione di classifica che, nonostante Sebastian Vettel sia ancora in testa, ha visto ridursi pesantemente il tesoretto di punti costruito, con pazienza e costanza, dal pilota tedesco fin qui; infine, una impressione di assoluta impotenza circa la possibilità di contrastare Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, come mai era accaduto fino ad ora nell’annata corrente, caratterizzata da grande equilibrio e differenze prestazionali lievi, a favore dell’una o dell’altra scuderia a seconda delle occasioni.

Tuttavia, vi sono alcuni appigli, speranze ed elementi concreti che possono permettere a chi sostiene la Ferrari di sperare ancora nel titolo, in particolar modo quello piloti, stante il gap venutosi a creare nella classifica costruttori.

1) Innanzitutto, quanto accaduto a Silverstone era da mettere in preventivo. Mercedes, infatti, sovente ha utilizzato il tracciato britannico per condurre dei test privati, sviluppando la propria vettura su di un circuito ad alta velocità, che ben si sposa con le qualità da sempre evidenziate dalla macchina della casa di Stoccarda. In sostanza, i tedeschi giocavano in “casa”, perciò alla viglia Ferrari già sapeva di dover correre sulla difensiva. E sarebbe riuscita a limitare i danni al meglio, se non fossero intercorsi i problemi alle gomme anteriori sinistre di Vettel e Kimi Raikkonen nel finale, che hanno inciso pesantemente sul bilancio in termini di punti, con un evidente riflesso sul morale e la considerazione complessiva ricavata dalla corsa in terra britannica.

2) Il prossimo GP, in programma sull’Hungaroring di Budapest, si disputerà su un tracciato che, per caratteristiche, ben si sposa con la Ferrari versione 2017, che potrà sfruttare la possibilità di correre su una pista angusta, tortuosa, laddove i punti di velocità elevata sono ridotti all’osso ed il passo corto della rossa fare la differenza. Riuscire a sfruttare tale occasione, auspicabilmente, potrebbe permettere a Vettel di andare in vacanza con un bottino di punti di margine su Hamilton maggiore rispetto all’attuale, oltre ad un morale sicuramente più alto.

3) Fin qui, per quanto Mercedes sia indubbiamente cresciuta nelle ultime uscite, in termini di potenza e capacità di sfruttamento degli pneumatici, il divario tra i due top team è sempre stato alquanto ridotto, soprattutto alla domenica. Tale situazione di fatto porta a pensare che il Gran Premio di Gran Bretagna sia stata una eccezione, destinata a non ripetersi. Sarà fondamentale, in ogni caso, continuare a sviluppare l’auto al meglio, tanto dal punto di vista aerodinamico quanto, soprattuto, sotto quello motoristico, che fino ad ora è stato il vero punto debole pagato dalla scuderia di Maranello rispetto alla rivale.

4) Agosto, sfruttando la pausa di un mese che intercorre tra la corsa in Ungheria e quella successiva, programmata in Belgio, potrebbe essere il mese giusto per definire le situazioni contrattuali dei due ferraristi, allo stato attuale in scadenza a fine 2017 e senza un sedile per la prossima stagione. Per quanto si tratti di professionisti, lautamente pagati per dare il meglio in ogni occasione, a prescindere da elementi extra-pista, indubbiamente non avere più il retropensiero di un accordo da raggiungere, con Ferrari od un’altra scuderia, può essere un elemento positivo, utile a permettere loro di concentrarsi al 100% solo sull’aspetto sportivo, azzerando l’evenienza che possano distrarsi con altre tematiche.

davide.brufani@oasport.it

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