Formula 1

F1, Mondiale 2017: la “lucida” follia di Max Verstappen. Sarà lui il vero arbitro per il titolo?

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Anche il GP di Ungheria è ormai andato in archivio, come la prima parte della stagione 2017 in Formula Uno. Appare ormai chiaro che il duello al vertice tra Sebastian Vettel e Lewis Hamilton (senza dimenticare il sempre più arrembante Valtteri Bottas) impreziosirà i prossimi nove Gran Premi in programma, portando l’asticella della sfida ad altezze sempre più importanti.

Saranno dettagli e sviluppi a fare la differenza ed a portare uno dei protagonisti fino ad un titolo quanto mai combattuto e indicativo. Chi vincerà se lo sarà assolutamente guadagnato e potrà fregiarsi di una vittoria storica. Tutti aspetti che rendono li ritorno dalle vacanze (si tornerà in pista a fine agosto in Belgio) interessante e avvincente, senza dimenticare un’altra variabile da prendere decisamente in considerazione: Max Verstappen, con una Red Bull che, rispetto ad inizio anno, ha messo in mostra segnali di crescita.

Il giovane talento olandese potrebbe incidere parecchio nella rincorsa al titolo 2017, sia per le sue prestazioni (andando a togliere punti preziosi) che per il suo modo abbastanza (per usare un eufemismo) irruento di vivere le corse (specialmente i primi giri). Ieri Daniel Ricciardo, suo compagno di scuderia tra le altre cose, è stato l’ultimo di una discreta lista che comprende i piloti che hanno avuto un contatto con Verstappen al via (Sebastian Vettel a Montreal se lo ricorda molto bene). Una eventualità che chi lotta per il Mondiale non può che scartare a priori, perchè rovinare una gara già in partenza (soprattutto nel finale di una stagione, ovvero quando i punti valgono così tanto) non è esattamente il sogno di un candidato al titolo.

Come se non bastasse l’olandese in questi suoi primi GP della carriera ha vissuto una sorta di impunità latente che non a tutti i colleghi è andata giù. Sono state numerose le occasioni nelle quali i giudici di gara hanno, volenti o nolenti, chiuso un occhio nei confronti di “Super Max” permettendogli, di conseguenza, di vivere partenze e sorpassi in maniera decisamente sopra le righe.

I sorpassi, o le difese in questo caso, sono l’altro aspetto nel quale il portacolori della Red Bull ha suscitato roventi polemiche. Sono davanti agli occhi di tutti i tentativi di Vettel (gli ultimi a Silverstone) o Nico Rosberg l’anno scorso ad Hockenheim nei quali le tentavano tutte per sopravanzare Verstappen senza poterci riuscire, dato che l’olandese in frenata si posiziona in mezzo alla carreggiata (prendendo dunque una direzione) salvo poi cambiarla a ruote bloccate. Una casistica che manda su tutte le furie chi insegue, ma che ai piani alti hanno sempre approvato.

Ci mettiamo nei panni di un Vettel o di un Hamilton, per i quali ormai ogni punto in più o in meno fa tutta la differenza del mondo, che, nel corso di una gara, o per colpa di una partenza imperfetta, si ritrovano alle spalle di Verstappen. In quel momento sapranno di non poter commettere il minimo errore e, anzi, di dover portare particolare attenzione alla “lucida” follia agonistica del diciannovenne di Hasselt. Il rischio di uno “zero” in classifica appare come un vero spauracchio. Gli imperativi, dunque, saranno non sbagliare in qualifica per non ritrovarsi alle spalle dell’olandese, e tenere gli occhi ben aperti al via. Se non è una variabile decisiva per il Mondiale questa…

 

alessandro.passanti@oasport.it

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