Nuoto
Federica Pellegrini: “Con questo Mondiale vivrò tutto con leggerezza. Ho scritto una pagina di storia. Torno alla velocità, ma a Tokyo 2020 mai dire mai”
Federica Pellegrini ieri si è laureata Campionessa del Mondo sui 200m stile libero al termine di una gara strepitosa e di una rimonta pazzesca che l’ha portata a sconfiggere Katie Ledecky per la prima volta in carriera. La Divina ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, riviviamo i passaggi salenti.
Lei stessa non aveva fatto nemmeno un pensierino all’oro: “Per niente. L’obiettivo era conquistare la settima medaglia in questa gara, ma aspirare al titolo sarebbe stato troppo. Non avrei mai scommesso sulla mia vittoria, sinceramente pensavo che Ledecky fosse inarrivabile, e come me lo pensavano quasi tutti. Ho fatto una gara…giusta. Al millimetro. Non so dove ho trovato questa energia“.
Una rimonta entrata nella leggenda: “Mi sembrava che fosse tutto al rallentatore, non realizzavo bene. Ho visto McKeon al mio fianco e mi sono detto: “cavolo, posso farcela, siamo tutte qui”, senza rendermi conto dei vari passaggi. Alla virata dei 150 ho chiuso gli occhi, nell’ultima vasca comunque non credevo di essere davanti: avvertivo solo tanta schiuma, respirando dalla loro parte. Quando ho toccato, mi sono accorta che avevano alzato la testa un attimo dopo di me. Ho guardato il tabellone. Incredibile. Cacchio, non ci credo neanche adesso”.
Tantissimi i ringraziamenti da fare: “A cominciare dalle persone che un anno fa piangevano per me dopo la gara olimpica e che piangono con me adesso. L’affetto che mi ha dimostrato la gente mi ha aiutato a rialzarmi dopo una brutta caduta e a trovare la forza per ricominciare. E grazie alla famiglia, all’allenatore, a Malagò che fatalmente era qui oggi”.
“Il valore della medaglia? Importante perché chiude un ciclo: sono gli ultimi 200m stile della mia carriera, almeno a questi livelli. Volevo salutarli lasciando un bel ricordo. Meglio di così non poteva andare, ora posso dire di essere in pace. Malagò mi ha…rimproverato: “Non puoi abbandonare i 200, riparliamone con calma”. Ma credo di aver deciso ormai, farò un percorso diverso, anche se nella vita non si può mai dare niente per scontato. Vorrei fare la velocista, che vuol dire una bella vita… Anzi, dopo questo oro ne sono ancora più convinta. Ma rassicuro tutti: continuo a nuotare, eccome. Darò una mano alle staggette. Poi, ripeto, chissà: magari arrivo all’Olimpide di Tokyo del 2020 e mi sento in grado di fare pure i 200 eh“.
“Sì ho scritto una pagina di storia, nel mio piccolo penso di sì. Ma ditelo voi, non fatelo dire a me. Di sicuro non immaginavo di poter ricantare l’Inno a un Mondiale: era successo quest’inverno in vasca corta, quando davo già per persa la medaglia d’oro, ed è accaduto nuovamente qui, sulla distanza del mio cuore, a 29 anni e davanti a un pubblico straordinario. Un anno pazzesco. E la squadra si è emozionata quanto me”.
Ieri Malagò ha detto che non ha mai visto un’atleta più grande: “Sono contenta che lo pensi, a me non piace dire quanto sono brava. Mi fa piacere soprattutto essere rimasta al vertice per così lungo tempo. Certo, questo è un successo che sposta tanto, facendo i bilanci sulla carriera. E ripaga pure i di qualche medaglia persa. Me lo sono meritato, sì“.
I programmi per il resto dell’estate: “Innanzitutto avrò le tappe di Coppa del Mondo, Mosca e Berlino a inizio agosto. Poi naturalmente ci saranno le vacanze: con i miei, con le amiche. Comunque, grazie a questo titolo, adesso potrò vicere tutto con maggiore leggerezza“.