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Federica Pellegrini tra le più grandi sportive italiane di sempre. A braccetto con Valentina Vezzali, Dea tra le Dee

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Quando entri nella leggenda, quando fai un passo nell’immortalità sportiva, quando fai il tuo ingresso nella storia. Quella sensazione di mito vivente, di autrice di pagine indelebili della Storia d’Italia, s’è levata oggi dalle acque di Budapest da cui è uscita una Dea immortale, un’Araba Fenice indimenticabile, una Venere emersa dalle schiume increspate di una gara ai limiti dell’immaginabile, ai limiti della follia, ai limiti dell’assurdità umana.

Perché oggi c’era poco di umano. Perché oggi Federica Pellegrini ha realizzato qualcosa che semplicemente è indescrivibile, ha firmato e sottoscritto una prestazione epocale. Oggi un umano si è fatto extraterrestre e alieno, oggi una Divinità ha calpestato eredi tanto forti, vincenti e imbattibili quanto incapaci di completare opere che sfiorano le vette dei massimi sistemi sportivi, celestialità nell’empireo sportivo, tra le massime vette di qualsiasi era.

Federica Pellegrini è entrata di diritto tra i più grandi sportivi italiani di sempre. Lo era già prima considerando il palmares (1 oro olimpico, 4 titoli mondiali in vasca lunga, sul podio iridato per sei stagioni consecutive, icona mediatica, sex symbol), oggi ha sfondato ogni portone e si siede sul trono dei miti. Torna a vincere sei anni dopo dall’ultima impresa mondiale, sale sul podio per la settima volta (record assoluto!), batte ragazze più giovani, nuota un 200m davvero pazzesco caratterizzato da un’ultima vasca che sembra venuta da Urano.

Emoziona, scalda, fa sognare, fa morire perché ha battuto l’imbattuta e l’imbattibile: ci sono certe imprese che vanno oltre qualsiasi palmares, oltre qualsiasi trionfo, oltre qualsiasi difficoltà. L’esultanza pazza e scatenata, così genuina sui divisori di corsia, ci ha regalato un’umana, una donna di 29 anni che è andata contro qualsiasi legge fisica.

Sì, oggi Federica Pellegrini è entrata tra le Divinità dello Sport Italiano di tutti i tempi. E’ Dea tra le Dee e gli Dei. Valentina Vezzali ha vinto tutto per vent’anni (6 ori olimpici, 16 mondiali tra le tante cose). Alberto Tomba ha segnato un’epoca dello sci al pari di Deborah Compagnoni. Armin Zoeggeler sarà per sempre il re dei budelli con record olimpici e mondiali che rimarranno a vita. Una leggenda che ha riscritto le logiche del suo sport (al femminile) in Italia come Carolina Kostner, Tania Cagnotto, Vanessa Ferrari per menzionare altre ragazze che hanno riscritto la storia delle proprie discipline.

Al fianco di miti conosciuti in maniera trasversale, vicini al cuore di tutti gli italiani: non soltanto gli appassionati, i tifosi e gli addetti ai lavori ma anche di persone poco vicine allo sport che in lei hanno visto una luce brillante, una guerriera celestiale che ha colpito ancora una volta, dopo una vita, risorgendo e rinascendo.

 

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