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Nuoto

Federica Pellegrini, una vittoria epocale. Ennesima rinascita, sconfitto il mito Ledecky che non aveva mai perso

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Katie Ledecky è un mostro, uno squalo, un colosso del nuoto internazionale. Imbattuta e imbattibile, sempre vincitrice nelle gare individuali nuotate a livello internazionale. Nessuno era mai riuscito a scalfire la forza bruta di questa fenomenale 20 anni, autentica dominatrice del suo sport, donna delle Olimpiadi di Rio 2016 insieme a Simone Biles dove ha conquistato 4 ori (200m, 400m, 800m, 4x200m stile libero).

La statunitense è sempre risultata imprendibile dalle avversarie, si imponeva su ritmi insostenibili per tutte le rivali, le sue bracciate erano delle sentenze, dei macigni su tutte le gare in cui non c’erano davvero margini per superarla. Nessuno poteva toccare la piastra prima di lei. 

In 13 gare disputate tra le Olimpiadi di Londra 2012 e i Mondiali di Budapest 2017, l’anello di congiunzione tra il nuoto maschile e il nuoto femminile aveva sempre vinto l’oro. Dominando in tutte le distanze, dai 200m ai 1500m: semplicemente titanica. Oggi era tutto apparecchiato per il suo ennesimo trionfo, per il tris in terra magiara, per la 14esima affermazione individuale tra cinque cerchi e rassegna iridata. Era convinta più che mai ma non aveva fatto i conti con la Divina, con il cuore di una Campionessa infinita che ha ruggito per l’ennesima volta in una carriera sbalorditiva, a livello di palmares sicuramente meno vincente di quella di Ledecky ma indubbiamente più emozionante per come i suoi trionfi sono arrivati e per come hanno scaldato il suo Paese.

Non aveva mai perso, mai, mai, mai! La lezione gliel’ha servita una ragazza di 29 anni, avanti a lei di almeno due generazioni sportive ma che ancora una volta ha fatto capire cosa significa trascendere la prestazione sportiva, cosa vuol dire avere carisma, grinta, caparbietà, capacità di risorgere e di rigenerarsi. La Professoressa oggi ha scritto la sua ennesima tesi di laurea, discussa di fronte alla dominatrice detronizzata.

 

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