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Nuoto artistico

Giorgio Minisini, il pioniere d’oro del nuoto sincronizzato universale

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Per una delle più grandi potenze sportive di tutti i tempi come l’Italia, non sono così tante le discipline dove non è mai arrivato un oro mondiale. All’appello mancava il nuovo sincronizzato. Fino ad oggi. Il trionfo a Budapest di Manila Flamini e Giorgio Minisini nel duo tecnico, per questo, assume di diritto i connotati di pietra miliare dello sport tricolore.

Minisini, in particolare, va considerato come un vero e proprio pioniere di questa disciplina, almeno dopo l’apertura agli uomini di un settore da sempre legato a doppio nodo all’universo femminile.

Figlio di una sincronetta e di un giudice internazionale, Giorgio ha respirato l’acqua clorata sin da bambino, iniziando a praticare questo sport a 6 anni.

Non dev’essere stato semplice, soprattutto da adolescente, gareggiare esclusivamente con atlete del ‘gentil sesso’. Immaginatevi le battutine o i risolini da parte di spettatori ed addetti ai lavori. In quel contesto, Minisini poteva apparire il più classico pesce fuor d’acqua.

La svolta arriva sul finire del 2014. La FINA, su indicazione del CIO (per il quale la parità di genere riveste sempre più una valenza fondamentale), annuncia l’introduzione del sincro misto ai Mondiali di Kazan 2015. Proprio in Russia Minisini conquistò due splendidi bronzi, con Manila Flamini nel tecnico e Mariangela Perrupato nel libero.

Oggi, poi, la definitiva apoteosi, oltretutto togliendosi lo sfizio di battere la Russia, da decenni incontrastata dominatrice del nuoto sincronizzato. Resta il rammarico per la mancata introduzione del sincro misto alle Olimpiadi di Tokyo 2020, tuttavia il romano, classe 1996, avrà tempo eventualmente di coronare il proprio sogno a Cinque Cerchi a Parigi 2024, dove con ogni probabilità anche questa specialità verrà inserita nel programma.

Con coraggio e perseveranza, Minisini possiede l’enorme merito di aver reso questo sport universale, avvicinando tantissimi profani, molti dei quali incuriositi dalla presenza in gara di un uomo. C’è da scommetterci che molti ragazzini, ora, tenteranno di emularlo e, magari con il tempo, nascerà in Italia anche una vera e propria scuola maschile. O, meglio, un settore di nuoto sincronizzato tout court, senza differenza di genere.

Una vera rivoluzione resa possibile da un indelebile pioniere d’oro, il cui nome già campeggia nell’empireo dello sport italiano.

federico.militello@oasport.it

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Foto: pagina FB Minisini

1 Commento

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    19 Luglio 2017 at 00:14

    L’impronta lasciata sul movimento e, direi, sull’intero sport italiano da questo determinatissimo campione è davvero notevole. Mi chiedo anch’io come mai il CIO si affanni ad ammettere nel programma olimpico gare miste create dal nulla, in discipline in cui la “promiscuità” è totalmente fuori luogo, e poi ignori questa specialità dal così grande appeal artistico.

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