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Golf, British Open 2017: un trio made in USA al comando dopo il primo giro! Flop azzurro, Molinari e Cianchetti ad un passo dal taglio

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Tante difficoltà e punteggi piuttosto alti sul par 70 del Royal Birkdale Golf Club di Southport, teatro del British Open 2017, terzo Major stagionale in corso di svolgimento fino a domenica 23 luglio. Al termine del primo giro la vetta della classifica è monopolizzata da un trio made in USA, composto da Jordan Spieth, Matt Kuchar e Brooks Koepka, che hanno chiuso il round in 65 colpi, 5 sotto il par. Spieth ha puntato tutto sulla regolarità, completando la tornata senza sbavature con 5 birdie all’attivo, mentre Koepka si è esaltato con uno strepitoso eagle alla 17 ed ora punta ad un clamoroso bis dopo il trionfo nello US Open. Decisamente più discontinuo, ma altrettanto superbo, il percorso di Kuchar, che ha trovato 5 birdie nelle prime 9 buche, chiudendo la seconda metà gara con 9 par.

Al quarto posto ci sono il sudafricano Charl Schwartzel e l’inglese Paul Casey, che hanno chiuso il giro in 66 colpi (-4) e si trovano ora con una sola lunghezza di ritardo dalla vetta. Casey, in particolare, paga a caro prezzo quell’unico bogey alla 11 che gli ha impedito di svettare al comando della classifica insieme al trio statunitense. Ben più folta la pattuglia che attualmente si trova in sesta posizione, composta da sei atleti a quota -3: si tratta degli inglesi Ian Poulter e Richard Bland, dello spagnolo Rafa Cabrera Bello, del canadese Austin Connelly, dello statunitense Charley Hoffman e soprattutto di Justin Thomas, indicato alla vigilia tra i potenziali favoriti per la vittoria finale.

Non lontani dalle posizioni di vertice anche il giapponese Hideki Matsuyama e lo svedese Alex Noren, entrambi dodicesimi con 2 colpi sotto il par e in piena corsa per il titolo. Nutre ancora fondate ambizioni di primeggiare anche l’australiano Jason Day, che sul Royal Birkdale sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori e grazie ad un birdie alla 18 si ritrova sornione al 23° posto a quota -1. Decisamente più complesso il percorso dell’inglese Justin Rose, del nordirlandese Rory McIlroy e degli statunitensi Rickie Fowler e Dustin Johnson, quest’ultimo numero 1 del ranking: nessuno dei quattro è riuscito a scendere sotto il par, chiudendo il primo giro al 55° posto a quota +1.

Da dimenticare, infine, la prova dei due italiani impegnati a Southport. Francesco Molinari non è andato oltre il 90° posto, pagando a caro prezzo una partenza a rilento (+5 dopo 7 buche) e rimontando parzialmente nel finale con due birdie alla 14 e alla 17 che gli hanno permesso di chiudere con 73 colpi e di restare a contatto, tra gli altri, con l’irlandese Padraig Harrington e lo spagnolo Sergio Garcia. Peggio di lui ha fatto l’amateur Luca Cianchetti, che ha chiuso il primo round al 122° posto con 5 colpi sopra il par, compromettendo la sua prestazione alla buca 10, dove ha realizzato un disastroso triple bogey che lo costringerà a compiere un autentico miracolo per provare a superare il cut.

mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter PGA Tour

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