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Editoriali

Gregorio Paltrinieri e la sfida all’infinito. Prossimi obiettivi: record del mondo ed acque libere

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Due ori mondiali consecutivi, come solo Filippo Magnini (100 sl, 2005-2007) e Federica Pellegrini (200 sl, 2009-2011) in passato. Campione iridato, olimpico ed europeo, senza dimenticare gli ori ai Mondiali ed agli Europei in vasca corta. Gregorio Paltrinieri, 23 anni il prossimo 5 settembre, ha già vinto (e rivinto…) tutto (mancano i Giochi del Mediterraneo, chissà che non decida di prendervi parte nel 2018…). Il carpigiano dovrà ora affrontare la sfida più impegnativa: trovare nuovi stimoli per mantenersi al vertice ed estendere ulteriormente una dinastia vincente che dura ormai da un triennio.

L’emiliano puntava ad agguantare almeno un oro in tutte le più grandi rassegne internazionali: missione compiuta. Il mirino, dunque, si sposta molto più alto. Non è un segreto: Paltrinieri punta a vincere due ori a Tokyo 2020, con l’accoppiata 1500 sl-10 km in acque libere che lo proietterebbe direttamente tra i miti dello sport planetario. Dopo il debutto a marzo in Coppa Len, quando chiuse quarto ad Eilat, ora il campionissimo del Bel Paese prenderà parte ad agosto alle Universiadi di Taipei per acquisire sempre maggiore confidenza con il nuoto di fondo. Dovrà imparare a sgomitare a contatto con altri atleti e, magari, anche a ricevere qualche colpo proibito. Tuttavia si tratta di un’avventura sicuramente affascinante, la scelta giusta per chi vuole continuare a varcare e spostare i limiti della storia.

Altro sogno nel cassetto di Paltrinieri è il record del mondo detenuto dal cinese Sun Yang. Un 14’31″02 che resiste da Londra 2012 e che anche oggi è rimasto distante quasi 6 secondi. Certo, la battaglia spalla a spalla con l’ucraino Romanchuk non ha di certo favorito la ricerca del tempo, con una prestazione giocoforza influenzata da continui cambi di ritmo nel tentativo di stroncare la resistenza del tenace avversario. L’azzurro vanta il primato del mondo in vasca corta (14’08″06), tuttavia la sensazione è che sia in grado di scendere anche sotto i 14’30” in vasca da 50 metri. Difficile farlo nei grandi eventi, più plausibile forse in un contesto con meno concorrenza, dove il campione olimpico in carica possa nuotare esclusivamente contro se stesso.

Sebbene siamo di fronte ad un ragazzo del 1994, Paltrinieri può essere considerato già un veterano che deve fare i conti con l’avvento di nuove generazioni. Il polacco Wojdak e lo stesso Romanchuk iniziano a rappresentare una seria minaccia in ottica futura: per continuare a dominare, l’italiano dovrà progredire ulteriormente, lavorando su piccoli dettagli che possono fare la differenza come tuffo e, soprattutto, virate.

Non c’è tempo, dunque, per pascersi sugli allori. Paltrinieri scruta nuovi orizzonti, tendendo la mano verso l’infinito.

federico.militello@oasport.it

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