Nuoto
Gregorio Paltrinieri: il ritratto di un ragazzo semplice. Campione del mondo e di umiltà
Per essere campioni non serve solo ambizione; per essere campioni serve anche umiltà. Qualità che nei comuni mortali sono in antitesi ma sintetizzano perfettamente il personaggio Gregorio Paltrinieri.
Ebbene sì, il nuotatore che a Budapest si è confermato sul tetto del mondo nei 1500 stile libero non è soltanto un atleta che ha una resistenza allo sforzo fuori dal comune, una nuotata leggera ed un’acquaticità speciale. E’ un campione di testa e cuore capace di interpretare quelle 30 vasche come nessun altro o come nessuno ha mai fatto nella storia.
Un’imbattibilità che dura da tre anni in competizioni ufficiali importanti (vasca lunga). Il secondo titolo mondiale consecutivo ed una prestazione cronometrica di primissimi livello 14’35″85 quest’oggi sono solo una parte dei dati che potremmo snocciolare ma sono un nulla rispetto all’essere Paltrinieri. Un atleta che racchiude in questa gara il suo sogno ed il piacere di essere se stesso.
Greg adora sperimentare e scoprire territori inesplorati: la voglia di andare in Australia ed il cimentarsi in acque libere rientra in questo modo di interpretare la vita. Un approccio riscontrabile nella distanza citata: ogni 50 metri alla scoperta del suo limite, cercando sempre di spingersi oltre, a caccia di un miglioramento, spinto dall’insana voglia di alzare l’asticella.
Ambizione dunque ma anche umiltà nel rispettare i propri avversari e nell’allenarsi senza lasciare nulla al caso, essendo, spesso, molto severo con se stesso. Un bronzo iridato è un risultato che regalerebbe un sorriso a chiunque ma non a lui dopo gli 800 stile libero, la distanza che fa fatica a digerire. E dunque la finale odierna, quello che lo ha riportato ancora una volta agli onori della cronaca, è la dimostrazione di questa forza irrefrenabile espressa con semplicità senza eccedere mai nei toni ma sempre con il sorriso e la spontaneità.
Dopo i Mondiali di Windsor in vasca corta (fine 2016) alcune critiche non erano mancate quando i risultati non erano coincise nelle vittorie. Il ragazzo, però, non si è lasciato scomporre macinando chilometri su chilometri, a testa bassa ed ecco il risultato.
Ben fatto Gregorio, campione infinito che ha nella prossima meta da raggiungere il suo obiettivo.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Deepbluemedia