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Judo, Grand Prix Hohhot 2017: il biancio del torneo cinese in vista dei Mondiali e delle convocazioni azzurre

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Il Grand Prix di Hohhot 2017 ha rappresentato per molti judoka l’ultimo torneo internazionale prima della rassegna iridata di Budapest, che si terrà tra meno di due mesi nella capitale ungherese. Anche per gli Azzurri l’appuntamento cinese dovrebbe essere stato l’ultimo banco di prova di spessore.

L’analisi dei risultati dei rappresentanti azzurri, pur tenendo conto dello spessore degli avversari internazionali, va letto soprattutto nell’ottica delle convocazioni per i prossimi Mondiali. Naturalmente il risultato più positivo è stato il bronzo conquistato da Edwige Gwend nella categoria 63 kg, dove l’italo-camerunense ha festeggiato la sua undicesima medaglia in carriera in un torneo del World Tour. Buona anche la prestazione di Francesca Milani nella categoria 48 kg, dove la campionessa nazionale ha ottenuto un quinto posto che sarebbe potuto essere facilmente un terzo con un po’ più di esperienza e di lungimiranza arbitrale.

Tra le ragazze hanno vinto un incontro anche Giulia Pierucci (52 kg) e Carola Paissoni (70 kg), mentre Martina Lo Giudice (57 kg) ha perso al suo primo incontro. Le sconfitte nel settore femminile sono comunque tutte arrivate contro atlete teste di serie del torneo. Meno lusinghiero il bilancio del settore maschile, dove Manuel Lombardo (66 kg), Nicholas Mungai (90 kg) e Giuliano Loporchio (100 kg) non hanno ottenuto successi. Carmine Di Loreto (60 kg) si è difeso vincendo il match alla sua portata, mentre ottiene una valutazione certamente positiva la prestazione di Antonio Esposito (81 kg), che ha chiuso quinto con un bilancio di tre vittorie e due sconfitte.

Siamo certi che i tecnici azzurri terranno conto anche di questi risultati per determinare l’elenco dei convocati italiani per i Mondiali: se da un lato quasi tutte le sconfitte sono arrivate contro atleti meglio piazzati nel ranking mondiale, è anche vero che non sono arrivati grandi exploit, quelli che servono per puntare in alto nella rassegna iridata. Staremo a vedere se il criterio utilizzato per le convocazioni sarà molto restrittivo, puntando solamente sugli atleti da medaglia, o se si deciderà per concedere un’esperienza comunque importante per i tanti giovani che stanno emergendo quest’anno.

Per quanto riguarda le altre nazionali, a dominare è stato come da pronostico il Giappone, che ha conquistato cinque medaglie d’oro, con un particolare rilievo da dare a quella vinta dal campione del mondo dei 100 kg, Ryunosuke Haga, che sembra essere tornato in grande forma dopo la battuta d’arresto della rassegna nazionale nipponica, dove è stato sconfitto da Aaron Wolf. Bene anche Russia e Corea del Sud, nonostante le squadre costituite prevalentemente da seconda linea, ed ottima prestazione anche per il ceco Lukáš Krpálek, il campione olimpico dei 100 kg, che ha ottenuto una nuova vittoria di prestigio nella sua nuova categoria, quella dei pesi massimi.

MEDAGLIERE

Nation 1st place 2nd place 3rd place 5th place 7th place
1. Japan (JPN) 5 0 3 1 0
2. Russia (RUS) 2 3 6 4 2
3. Korea, South (KOR) 2 1 2 4 3
4. Canada (CAN) 1 2 1 0 1
5. Austria (AUT) 1 1 1 0 0
6. China (CHN) 1 0 2 3 5
7. Democratic Peoples Republic of Korea (PRK) 1 0 0 1 0
8. Czech Republic (CZE) 1 0 0 0 2
9. Mongolia (MGL) 0 3 5 4 2
10. Ukraine (UKR) 0 2 1 2 2
11. Netherlands (NED) 0 1 1 1 1
12. Serbia (SRB) 0 1 0 0 0
13. Italy (ITA) 0 0 1 2 2
14. Sweden (SWE) 0 0 1 2 0
15. Croatia (CRO) 0 0 1 1 1
15. Hungary (HUN) 0 0 1 1 1
15. Iran (IRI) 0 0 1 1 1
18. Germany (GER) 0 0 1 0 0

giulio.chinappi@oasport.it

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Immagine: IJF

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