Nuoto
La caduta degli invincibili. Katie Ledecky e Sun Yang si inchinano al coraggio di Pellegrini e Detti
Inutile negarlo: ha un qualcosa di storico questa quarta giornata vissuta ai Mondiali di nuoto di Budapest. La Duna Arena ha premiato gli azzurri in vasca con 2 ori ed 1 bronzo dal sapor di leggenda. Non si vuol cadere nella retorica ma, di fatto, lo show a cui abbiamo assistito ha in sé qualcosa di unico. Un momento che vorremmo tutti non finisse mai, ripercorrendo idealmente nella testa e nel cervello quanto avvenuto.
Ebbene, Gabriele Detti e Federica Pellegrini hanno realizzato un’impresa: vincere e sconfiggere due assi che alla vigilia sembravano invincibili, ovvero Sun Yang e Katie Ledecky.
Il cinese, oro in questa rassegna nei 200 e 400 stile libero, aveva strabiliato nei giorni scorsi, sbriciolando gli avversari come grissini e centrando il bersaglio grosso con riscontri cronometrici di primo ordine. Una nuotata poderosa e stilisticamente perfetta quella di Yang da lasciare senza fiato gli avversari. Gli 800 sl, però, sono un’altra gara: non puro esercizio di maestria tecnica e potenza ma anche di resistenza e gestione dello sforzo.
Si può dunque sperare nell’attacco ed il miglior crono dell’anno firmato da Detti è una base confortante da cui partire. Le batterie sono un gioco di strategia nelle quali nessuno mostra le carte: in controllo Gregorio Paltrinieri si prende il miglior tempo delle batterie mentre Sun ed il toscano, senza faticare, ottengono il 5° e 6° tempo, entrando nell’atto conclusivo con agio.
Si parte e la tattica è chiara: fiaccare la resistenza dell’imbattibile asiatico e logorarlo ai fianchi. Con il decisivo “contributo” di Greg la gara si trasforma in un confronto a tre ma insieme ai due azzurri c’è il polacco Wojdak. Gli ultimi 100 metri sono da antologia natatoria per il livornese che in 7’40″77 si laurea campione del mondo, centrando il nuovo primato europeo mentre il buon Sun affonda in quinta. La festa italiana è completata dal terzo posto di Paltrinieri, già pronto per la rivincita Nei 1500 sl.
Anche nei 200 sl femminili la strada per il successo sembra sbarrata: Ledecky sull’1’54” in semifinale, gravata dallo sforzo della finale dei 1500 (vinta) ed una sicurezza in acqua disarmante. Il vantaggio siderale nei successi delle 8 e 30 vasche lascia presagire un nuovo assolo ed il 13° trionfo iridato sembra già in cassaforte. La “Divina” però sul blocchetto di partenza non ci sta a recitare il ruolo da comprimaria e si rende protagonista di una rimonta inesorabile sancita da quel 28″82 dell’ultima vasca. E così, a distanza di sei anni, la Regina è tornata, fregiandosi della sua quinta corona e colei che era imbattibile deve inchinarsi ad un’atleta infinita.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Diego Gasperoni