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Minisini e Flamini CAMPIONI DEL MONDO. L’Urlo di Lampedusa: il dramma dell’immigrazione, l’amore e la morte dell’amata. Pathos vincente per sensibilizzare

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Un urlo struggente, emozionante, pieno di dolore, per sfogare tutte le sofferenze patite. L’Urlo di Lampedusa. A Scream from Lampedusa. Così Giorgio Minisini e Manila Flamini sono entrati nella leggenda dello sport italiano, così la nostra eccezionale coppia mista si è laureata Campione del Mondo: per la prima volta nella storia l’Inno di Mameli risuona in una piscina internazionale di nuoto sincronizzato. Un momento epocale che è entrato di diritto negli annali azzurri.

Ma non c’è soltanto il risultato sportivo (raccolto tra l’altro con il brivido, battendo la Russia per soli tre centesimi di punto). Con grande artisticità e con il cuore hanno saputo creare pathos e convincere la giuria con un tema di fortissima attualità: quello dell’immigrazione, quello del dramma e delle difficoltà di chi cerca fortuna, di chi spera in una vita migliore. Sbarcando proprio a Lampedusa, sempre più al centro della cronaca.

La morte di lei che non resiste al viaggio, l’urlo disperato del compagno sono la cornice su cui inizia l’esercizio. E poi via con il flashback per ripercorrere la storia di un grande amore, nata con la speranza di un approdo felice ma conclusa nel peggiore dei modi. Dolore e disperazione: una storia realistica, così vicina ai nostri cuori, così intensa, così premiante. Una scelta vincente, da veri Campioni del Mondo, da vere leggende.

Su un palconoscenico importante come quello dei Mondiali 2017 degli sport acquatici, in corso di svolgimento a Budapest (Ungheria), viene così affrontato il tema dell’immigrazione, cercando anche di sensibilizzare le coscienze. L’Urlo di Lampedusa straziante lascia spazio alle lacrime di gioia e alla commozione di Giorgio e Manila, con la speranza che qualcosa si smuova, non soltanto in ambito sportivo.

E non finisce qui. Minisini avrà dalla sua anche il duo misto libero per provare a conquistare la quarta medaglia iridata della carriera (a Kazan 2015 vinse due bronzi, con Flamini nel tecnico e con Perrupato nel libero). Non c’è trucco per Giorgio, c’è separazione tra uomo e donna all’interno della coppia, due corpi che però si uniscono per regalare emozioni in sintonia.

 

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