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Nuoto, Federica Pellegrini e Gabriele Detti: quando il cuore azzurro va oltre l’impossibile

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Oggi Federica Pellegrini e Gabriele Detti sono davvero andati oltre l’impossibile firmando due imprese a loro modo leggendarie, pur nella loro diversità: da una parte la Divina che dopo sei anni è tornata a trionfare ai Mondiali riscrivendo le leggi della fisica e della biologia, dall’altra un giovane che dopo il bronzo olimpico ha fatto pace con la rassegna iridata ed è salito sul trono per la prima volta in carriera.

I due trionfi tra 200m e 800m sono frutto di una caparbietà infinita, della capacità di credere fino in fondo anche all’impossibile, figlie della convinzione che anche gli imbattuti e gli imbattibili possono essere battuti. Katie Ledecky non era mai stata sconfitta in carriera, dalle Olimpiadi di Londra 2012 ha vinto tutte le gare a cui ha partecipato a livello individuale. Sun Yang si presentava pimpante ai blocchi di partenza dopo la doppietta 200-400m e per quanto visto in questi giorni sembrava davvero un missile. Sulla carta due ori assegnati con gli azzurri che massimo avrebbero potuto lottare per un posto sul podio.

La storia, però, si può riscrivere quando ci sono due interpreti unici e irripetibili, rivoluzionari della storia e depositari della leggenda. L’Italia è stata assoluta protagonista ai Mondiali di Budapest e l’Inno di Mameli ha scaldato davvero tutti i presentati alla Duna Arena: 12000 cuori che, anche se non azzurri, hanno capito benissimo la portata dell’evento con 2 ori vinti nella stessa giornata, a meno di due ore di distanza uno dall’altro.

Perché soltanto noi siamo capaci di imprese impossibili, perché soltanto noi riusciamo a emozionare con due rimonte storiche (l’ultima vasca della Divina e di Gabry sono da cineteca dello sport per l’eternità), perché soltanto noi schiaffeggiamo, abbattiamo e mandiamo a casa sonoramente abbattuti i grandi favoriti, gli imbattibili, Re e Regine detronizzati per una notte da un fuoco azzurro, tutto cuore e passione.

 

(foto Diego Gasperoni)

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